martedì 3 maggio 2016

SPIRITUALITA' E TRASCENDENZA - di LUIGIA STEFANUCCI

Conclusione di una dissertazione avuta con Luigia sulla necessità o meno per l'uomo di avere sempre e comunque un riferimento trascendente e spirituale ...

L'approccio scientifico (o quasi scientifico - una disciplina ad esempio come l'antropologia può essere definita "scienza"?) alla religione ha prodotto così tante letture che c'è l'imbarazzo della scelta... in molte di queste c'è una lettura simile a quella che proponi tu. 
Agli appassionati del dibattito in questione o a quelli che semplicemente si pongono delle domande e ipotizzano risposte, la tua lettura è nota e condivisa. Ma a prescindere dalle letture possibili, anche in una società secolarizzata e laicizzata come la nostra (occidentale) sopravvive l'esigenza del sacro, magari in una forma eterodossa: pensa alla new age, che tenta da sempre di fornire una chiave di accesso al trascendente non convenzionale, appoggiandosi ai risultati stupefacenti della fisica quantistica, alle filosofie orientali, ecc. 
Questa dilagante "nuova spiritualità" dimostra che anche là dove il progresso, la cultura, l'approfondimento, e l'indipendenza da un'eredità religiosa convenzionale ci sono e crescono persino, Dio lo si continua a cercare, magari su sentieri meno battuti, magari con modalità "altre" ma il bisogno rimane integro. 
Quindi, la risposta è: sì e no. Perché di fatto è quello che succede: una parte dell'umanità spinge verso una demistificazione l'altra verso un nuovo misticismo.
Se invece mi domandi, andando ancora più in profondità, se il genere umano saprebbe sostenere il peso di una risposta definitiva e incontrovertibile capace di fare fuori Dio... io ti dico di NO. Non siamo pronti e chissà se lo saremo mai. 
Io, anche tra gli atei (e tutte le varie declinazioni dell'ateismo) per lo più riconosco esseri diversamente religiosi. Si è religiosi anche da atei. La religiosità sta tutta, secondo me, in un particolare tipo di "innocenza" (intellettuale, emotiva, psicologica, ideologica). 
E di persone che ne sono prive ne conosco 2 o 3 di contro a tutto il resto delle scibile umano (da me conosciuto). 
Che te devo da dì?

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