lunedì 20 gennaio 2020

SAT (send a text)


Contemporary conversation
Acrylic on canvas 2020

 This is my first painting of 2020 and it is easy to understand why my inspiration went all the way, We live in a world that the phone now controls us, the electronic devices listen to us, many people spend the whole day with the  phone in the hands, at the restaurant in the house the conversation is minimal most are with the phone in the hands. (Flavio Bragaloni)



Cogliere l’essenza dell’attuale società è oramai un certificato di garanzia dell’arte in continua evoluzione di Flavio Bragaloni, che, come ho già avuto modo di dire, ha trovato la sua forma e forza espressiva, il suo  linguaggio non più ermeneutico, ma vero, crudo.
Una naked reality che Flavio oramai maneggia con disinvoltura, raffigurata nelle figure stilizzate che usa di frequente, come una firma indelebile della sua opera, come Degas con le sue ballerine. Come un senso di non appartenenza alla specie umana per segnare un distacco non solo artistico ed intellettuale, ma anche, e soprattutto fisico da una massa che defluisce  a velocità della luce in un oceano di degrado nell’illusione di una socializzazione globale apparente e falsificata.
Figure anonime usate come nei segnali di pericolo, divieto: ecco,  Contemporary conversation è un cartello di avvertimento: evidenzia una deriva che sembra inarrestabile: “mandami un messaggio quando stai per venire …”; quando mi ha inviato la foto dell’opera mi è venuto prima da sorridere, poi da riflettere ed infine di affiancare il dipinto all’Urlo di Munch …
Dove stiamo andando? E’ questa la domanda che sembra rivolgerci l’opera, la domanda a cui cerca sicuramente  una risposta Flavio,  e che dovremmo cercare con insistenza anche noi …