venerdì 28 agosto 2009

LO SCEMO DEL VILLAGGIO

Trentasei


lo “scemo del villaggio” è sempre esistito nell’immaginario collettivo. ma è sempre vissuto circoscritto in piccole comunità, dall’appunto villaggio di medioevale memoria ai comuni, borghi, quartieri di ieri.
una figura retorica e ben accetta da tutti.
ma ora che il villaggio è divenuto “globale” e lo “scemo” si è clonato nelle diramazioni interconnettive della comunicazione, dimmi, andrea, ci fa ancora così compassione?
lo scemo che sproloquia, straparla, insinua, commenta, sentenzia, al di fuori del comportamento civico corretto, è ancora destinatario di un buffetto e di un sorriso?
ci porta ancora tenerezza? compassione?
lo scemodelvillaggioglobale non inizia a infastidirci?

pensieri(aforismi)&dialoghi tossici

PROPRIETA' PRIVATA

sabato

MATTINA

un fruscio leggero di batter di ciglia mi riporta in vita …

POMERIGGIO

lascio che il tramonto abbracci voluttuoso l’ultima luce
che impalpabile e silenziosa
spirando saluta
gocce di profumo impreziosiscono il mio corpo
ornato di camicia jeans
e ammennicoli argentei
per poi addentrarmi nei meandri
oscuri e anelati
di polverosi drammi gioiosi

SERA

se l’esperanto vo cercando
chiedo
a chi?
se amor vo cercando
chiedo
c’è chi sa?
se paura vo cercando
chiedo
si può?
se denaro vo cercando
chiedo
qualcuno risponderà?
se me stesso vo cercando
chiedo
mi darò soddisfazione?
se buddha vo cercando
chiedo
oppure no?
se amici vo cercando
non chiedo
apro gli occhi
e discrete presenze
sorridono
sorseggiando drink

SETTEGIORNISETTE

PROPRIETA' PRIVATA

venerdì

MATTINA

foriero il sole di liete novelle
penetra goliardico da miti fessure
portando con se leggiadri consigli di ancelle
sedute ai suoi piedi silenti e pure

l’azzurro candido avvolge scie luminose
irradianti vita
vibranti e vigorose
docili depositarie di serenità infinita


POMERIGGIO

muovo leggero fra statue di cera
timbrando sussidi di sopravvivenza
caustico e timido
su panegirici sorridenti
falsi
contraffatti
sodomizzanti
spugne in cerca d’oro
alloro
cloro



SERA

scorro pagine, accarezzandole, in rapida sequenza
come ghermito da un raptus omicida
killer di parole
come follia di gelosia
per l’inarrivabile
l’eterno
l’indissolubile
e cado
su una sedia futurista
incancrenito da questa malattia mortale …
follia di gelosia


SETTEGIORNISETTE

martedì 18 agosto 2009

PROPRIETA' PRIVATA

giovedì

MATTINA

ecco!
ti svegli
ecco!
e quello che vedi
quello che vedi
è solo un vetro opaco
sfumato
ed il giorno che nasce
già divora quello che vorresti


POMERIGGIO

leggeri fiocchi di catrame imputridiscono l’aria e l’anima
non più candida
immacolata
punto colorato che attraversa oceani d’asfalto
tartaruga su deliranti cavalli a vapore
imbrigliati
intrappolati
increduli
nell’orizzonte che sfiorisce avvicinandosi
mangiando spazio e confini
perpetuo ore disarmoniche
filantropo omertoso delle mie macerie



SERA

fuggire
ancora, sempre, comunque
e mentire
mentirti di nuovo
con lei là
vicina
irraggiungibile sogno madido di sudore
e sospirare
testa di cazzo
testa di cazzo!
poi tornare
nei giorni che si rincorrono incontentabili
e nelle mani non resta che aria
poi,
poi piango
con gli occhi nel camino che brucia legna e qualche ricordo
e niente sarà più come prima

SETTEGIORNISETTE

PROPRIETA' PRIVATA

mercoledì

MATTINA

imperatore comico e borioso
affaccio dalla finestra pupille spiritate
riposate
calamitate dalla radiosa bellezza di un mattino
che m’invita perentorio a vivere
ed amare …


POMERIGGIO

calibro emozioni che viaggeranno su onde
come messaggi in bottiglia di un naufrago
perduto e ingobbito, impaurito
aggrappato alla tenue speranza
che tocchino terra
che qualcuno raccolga la richiesta d’aiuto
che progenie umana domani non calpesti uno scheletro



SERA

momenti di gloria
lubrificati / protetti
effluvi effimeri
di spiriti drogati
bestie fumanti
affogate nel tempo
gocciolanti di piacere
e di istinti primitivi


SETTEGIORNISETTE