Esiste quell'attimo. Esiste, pur se ad un certo punto ho smesso di crederci. Cosa volete, sono si un sognatore incallito, ma ho anche appreso che occorre fare comunque sempre i conti con la dura realtà; e la realtà mi ha indotto a credere che quell'attimo ha vita solo nei film.
Poi, un giorno, mentre mi trovavo a discutere di noiose cose di lavoro quell'attimo si è palesato, in un frammento onirico di rara potenza; come una folgorazione, un incendio, un cataclisma, un'iperbole, un'attesa che termina, un sorriso che si accende, il sole che esce dalla nube nera, un'apparizione.
E ho preso coscienza che quell'attimo può; può cambiare il tuo futuro trascendendo direttamente dall'irrazionalità.
Ma quell'attimo pur percependolo non l'ho compreso all'istante, ne sono restato allibito, immobile, frastornato, vinto.
Poi quell'attimo si è insinuato in me nei giorni seguenti ed è rimasto impresso nella mia testa come un'istantanea che via via è divenuta immortale; e mi ha corroso in quei giorni che lo hanno celebrato, si, ma anche maledetto, nell'effluvio di domande che hanno squassato quelle che credevo certezze mentre l'icona memorizzata ha assunto sempre più splendore, assurgendo a dea.
Nella paralisi emotiva e sensitiva successiva che crea vuoto quell'attimo si è espanso, divenendo sempre più chiaro, significante, significativo.
L'assopito sentimento custodito gelosamente nella mia anima ha accennato al risveglio, chiedendo spazio e aria per completarlo.
Esiste quell'attimo, ora ne ho la prova. Ha avuto vita breve e intensa, come una farfalla. Quello che produrrà sarà solo una conseguenza.
E' esistito quell'attimo. Lo posso giurare. L'ho visto vivere nei suoi occhi ...
E' esistito quell'attimo. Lo posso giurare. L'ho visto vivere nei suoi occhi ...
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