SETTE VOLTE L'AMORE . CAP. 3 - TRASCENDERE

a mia madre e mio padre

SETTE VOLTE L'AMORE

prologo                                              
succederà
rotazione terrestre
trascendere
l'oasi
per l'eternità
la proposta
l'incontro
TRASCENDERE
(la particella di Dio)

non aggiungerò altro a quello detto. non ho niente altro da dire. sarebbe ridondante. inutile. uno sterile esercizio di vacuità infantile.

ritieni, quindi, chiuso l'argomento?

sepolto. sotto tre metri di terra fresca.

così trenta anni vengono chiusi con un tuo assurdo monologo sull'essere, su come la vita cambia nel suo continuo scorrere, indipendentemente dalla volontà altrui.

che segue un suo corso ben definito, e non confluendo più in quella dell'altra volontà non può far altro che lasciarsi andare a quello che è ineluttabile.

inevitabile, come morire.

prestabilito ... si, come morire ... lasciare la vita terrena e diluirsi nel trascendente ... qualunque cosa esso sia.

è una follia ... di questo, ne sono certa, sei assolutamente cosciente ... pur in questo momento di completa evanescenza di un qualunque senso di percezione della realtà.

di una tua astrazione della realtà ... che è quello che viviamo e non quello che programmiamo o aneliamo, in varie forme di fantasticherie più o meno realizzabili, ma comunque future ed incerte ... a volte, si, folli e ludiche; gioco ininterrotto dall'infanzia all'età adulta e forse, forse, sino all'ultimo respiro ... ora vivi la tua realtà e quello che credi sia il domani è molto probabile che non avverrà come tu ora pensi e credi sia possibile.

quello che dici non ha senso ... nessuno inizierebbe una qualunque cosa se non avesse delle certezze su quello che verrà in seguito.

che è, appunto, una consapevolezza temporale, basata su quello che oggi, al momento, viene percepito come positivo dall'essere senziente che sviluppa il suo pensiero basandosi sulla percezione che vive nell'istante medesimo che enuncia a se stesso il suo teorema.

vivresti solo frazioni di tempo e saresti costretto a ripensare di continuo allo sviluppo successivo di quello che vuoi.

e non è quello che fai? non riconsideri tutto in ogni singolo attimo del tuo cammino verso l'ignoto? quello che vale ora può non valere più una frazione dopo ... nella successiva elaborazione scaturente da nuovi fatti che si aggiungono a quelli di partenza.

quindi, se ho ben capito, in tutto questo tempo trascorso assieme hai di continuo riprogettato la tua vita basandoti sui nuovi fatti che, di volta in volta, sono intervenuti a modificare quelli che avevi posto come base.

si, ma non avvertendo quelle scosse di assestamento che muovevano nel mio profondo ... solo ora riesco ad ascoltarne il rumore prima soffuso e lontano.

e a decifrarle, suppongo.

esatto. a decodificarle e renderle leggibili alla mia anima, scevra, ora, dell'appesantimento del dovere ... libera dai vincoli suggestivi ma alienanti dell'aspettativa del prossimo.

interessante se non fosse che considerare un prossimo la donna con la quale hai diviso trenta anni della tua vita mi lascia interdetta e svilita ... basita ... e l'amore?

l'amore è un collante; è il bosone di higgs, la particella di dio... cara Penelope, quello che doveva essere fatto è stato fatto. quello che più o meno coscientemente abbiamo voluto abbiamo realizzato, attraversando il nostro spaziotempo nella tridimensionalità a noi conosciuta, contribuendo al futuro della progenie umana che un giorno sarà diversa da quello che è oggi, nella forme e nelle capacità. ora è il momento, per me, di proseguire il viaggio da solo. devo prepararmi al mio futuro.

sono esterrefatta! allibita! non trovo parole migliori per dirti quello che sto attraversando nel mio spaziotempo di ora ... cosa credi che io sia? una macchina cui dare input con un programma da te elaborato? pensi che me ne resti qui ad ascoltare il tuo delirio accettandone passivamente e senza anima la sua conclusione? trenta anni ti ho dedicato, Giulio, trenta anni, nei quali ti ho amato ... ed ancora continuo a farlo.

e tu credi che io abbia esultato nella manifestazione che mi si è presentata come un alba che irradia la sua prima debole luce nell'oscurità penetrando tenebre occultanti la vista? io non ti ho amata in tutti questi anni? e non continuo a farlo?

come puoi dire che continui a farlo se mi stai piantando?

non ti sto piantando. ti sto dicendo che ora prenderò, sono costretto a prendere, una strada diversa che mi porta ad allontanarmi, forse momentaneamente, da te ... il nostro cammino assieme è terminato, non avrebbe senso continuare, miscelare ancora le nostre vite che sono altro di quello che sono state sino ad oggi.

forse la tua è altro ... la mia è la medesima di ieri, e di pochi minuti fa.

pensi che sia la stessa. ma proprio adesso che questo nuovo fatto è intervenuto non sarà più così.

certo, mi lasci, e resterò sola. questo è il nuovo fatto. è ovvio che nulla sarà più come prima. mi sveglierò da sola e da sola affronterò le mie giornate.

no, non intendevo questo. una nuova consapevolezza sta emergendo e presto ci prenderà per mano guidandoci nel domani, che fisicamente potrà essere distante per le diverse esigenze che si proporranno ma che spiritualmente continuerà a farci vivere in simbiosi.

ma cosa vuoi impapocchiarmi ora? ti sarò comunque vicino ...; non attacca, Giulio, sei uno stronzo.

Penelope, non puoi fermare la natura. puoi cercare di imbrigliarla con artifici e manufatti umani, ma non puoi fermarla. non puoi. non puoi essere altro di quello che sei. e questo lo sai. inizierò a camminare sulla mia nuova strada da subito e tu farei altrettanto pur se apparentemente controvoglia. ma sarà proprio l'amore a farti comprendere quello che ti sto dicendo ora.

la particella di dio... tu sei pazzo! pazzo!

si sono pazzo come chiunque acceda a conoscenze più profonde di cosa sia l'uomo, di cosa siamo in realtà. le nostre auto imposizioni, le regole, servono a permettere una vita collettiva; senza non sarebbe possibile. ma all'interno della struttura societaria, dell'organizzazione, vivono esseri che, si, accettano tutto questo per farne parte fino a quando per loro stessi è possibile, accoglibile. poi arriva il momento della conclusione dell'apprendimento e dell'inizio della comunicazione, della trasmissione della conoscenza ... ed è un viaggio che ognuno deve compiere solo con se stesso.

non resterò ad ascoltarti ... non più. la mia vita si sta sgretolando dietro ogni tua singola parola, e presto diverrà una frana che travolgerà tutto quello in cui ho creduto, lasciando, infine, il mio corpo esanime giù nella valle un tempo fiorita e rigogliosa.

c'è sempre un prezzo da pagare per l'evoluzione ... sempre. il nostro ...

il mio vorrai dire! chi pagherà una qualunque cosa, ammesso che questo concetto esprima in maniera corretta quello che hai intenzione di dire, sarò io. io sola! non tirare dentro anche te, per cortesia. devo andare in bagno.

preparo un té.

fa ciò che vuoi.

non essere villana ora, non ti si confà.

mmm, grazie per l'apprezzamento, sono quasi commossa.

cosa?

nulla, un pensiero a voce alta, più o meno ... io con il latte.

lo so. lo so.

già.

e poco zucchero.

già ... già ... eccomi di nuovo a te. il tuo essere così quieto e riflessivo mi sta angosciando, Giulio, mi rende nervosa oltre quello che vorrei. mi mette a disagio. non so come spiegarlo.

tieni. lascialo freddare un pochino sarà migliore.

mmm ...

Penelope, tu credi che io non paghi, pagherò, un prezzo per quello che sta succedendo? credi che non sappia quello che anche tu dovrai pagare? mi ritieni veramente così stolto? io non mi appresto a vivere una situazione ora ignota solo perché non voglio più vivere con te ... io vorrei continuare a vivere con te, credimi. lo vorrei con tutto il mio cuore. te, i nostri figli, la nostra casa, le nostre abitudini, i nostri amici e familiari ... io sto per lasciare tutto questo; e tu credi che per me sia indolore?

sei ancora più pazzo di quello che ...

è pazzia, si, se la mettiamo sul piano di fare una cosa irragionevole dal punto di vista delle convenzioni di cui argomentavo prima. si, se la vediamo come alterazione mentale, sempre per la medesima condizione sine qua non antecedente. la follia appartiene all'uomo in quanto visionario. se tutti i folli che ci hanno portato dove siamo ora non avessero potuto esprimerla liberamente la loro follia, cosa saremmo adesso? a che punto? volare, scendere nelle profondità marine, scalare montagne, scindere un atomo, operare a cuore aperto ... non sono tutte follie iniziali? è un folle ... piegare l'universo e viaggiare nel tempo ... più si viaggia veloci più il tempo decelera, si contrae e infine s'arresta ... dimmi, Penelope, che prezzo ha dovuto pagare chi ha avuto visioni che hanno cambiato per sempre la vita dell'uomo?

dimmelo tu ... visto che ti stai paragonando nientedimenoche ad albert einstain.

è solo un esempio ... io non lo so cosa aggiungerà o toglierà all'umanità il mio passo, ma so che devo farlo questo passo. devo. come lo sapevano tutti quelli che in una qualche maniera hanno aggiunto una riga al grande libro del sapere umano. sono state  sacrificate vite per aggiungere ogni volta un mattone, e in conseguenza di ciò sono stati sacrificati affetti, relazioni, amicizie, amori ... ci chiediamo mai cosa c'è dietro alla notizia di una qualche scoperta? a volte magari accolta con iniziale indifferenza? magari ironia? magari perché mette in discussione certezze ritenute oramai consolidate? ci facciamo mai questa domanda? presi dalla nostra routine quotidiana, dai nostri problemi, da ciò che comporta normalmente vivere? tu sei una scienziata. queste cose ti appartengono. sono il tuo universo.

ma nei sacrifici e nelle rinunce siamo stati capaci di condurre una vita assieme comunque, e per un lunghissimo tempo.

si, fino ad ora è stato possibile. abbiamo sofferto, abbiamo sudato ogni singolo minuto della nostra vita assieme. abbiamo gioito e pianto, esultato, e ci siamo depressi. abbiamo figliato. e lottato per permettere loro una vita decente ed un futuro migliore. siamo stati una famiglia. siamo una famiglia. ma per continuare ad esserlo come sino ad oggi è necessario che io lasci tutto questo ora. perché l'apprendistato è finito. adesso so quello che prima non conoscevo. e te lo sto passando, con l'anima rotta e con una grande voglia di piangere. non sono un mostro, né un egoista né un parassita né tantomeno un egocentrico. sono solo un uomo che sta attraversando una trascendenza, fatto irrazionale per chi ha fatto della razionalità la sua ragione di vita.

non riesco a odiarti, Giulio. non ci riesco. ti ascolto, in un trauma crescente ma delicato, non cruento. sento ancora il tuo amore per me. lo sento. lo avverto. ne sono pregna. non capisco una parola di quello che mi stai dicendo ma so che è comunque la verità. non mi hai mai mentito in tutti questi anni. sei stato un marito, compagno, ideale. hai sempre messo noi davanti a tutto, anche alla tua carriera. avresti potuto concorrere per il nobel se avessi messo il tuo lavoro dinnanzi alla tua famiglia. ma non lo hai fatto. ed ora che non c'è in palio la gloria eterna mi viene da pensare che questa deve essere assolutamente una cosa ancora più grande ed importante. una cosa che non comprendo ma di cui sto avvertendo la potenza nella tua voce che sembra uscire direttamente dal tuo cuore. abbracciami, ti prego.

Penelope, cara. non abbiamo una spiegazione per tutto. cerchiamo di averle le risposte che non conosciamo. ma questo comporta molto. a volte tutto. se deve essere sia. opporsi potrebbe rivelarsi una causa effetto deleteria, devastante. ci sarà un nuovo inizio da qualcosa che in apparenza sta terminando.

mi fido di te. l'ho sempre fatto. e continuerò a farlo. si muore Giulio, è nel destino dell'uomo ... solo una cosa prima che vai via.

cosa Penelope?

tu non hai mai creduto nella teoria creazionista. cosa è che è cambiato?

hai detto che non hai capito una parola di ciò di cui ho parlato.

cosa è cambiato?

se tutto questo non avesse senso tutto sarebbe giustificato. ma tutto questo ha un senso, invece ...

e quindi?

quindi ho aperto quella porta ... e ho visto la strada ... ho paura, Penelope. una fottuta paura. ma sono un uomo e un uomo sa quale è il suo destino ... l'hai detto tu pocanzi.

Giulio, ti rivedrò?

siamo destinati all'eternità ... cammineremo ancora assieme ... siamo una sola entità, scissa all'origine, ma ricomposta nel corso del divenire. non può essere altrimenti. ma questo, ne sono certo, tu lo sai.

vai, Giulio. e che dio ti accompagni.


      lo sta già facendo amore mio ...

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