a
mia madre e mio padre
SETTE
VOLTE L'AMORE
prologo
succederà
rotazione terrestre
trascendere
l'oasi
per l'eternità
la proposta
l'incontro
TRASCENDERE
(la
particella di Dio)
non
aggiungerò altro a quello detto. non ho niente altro da dire. sarebbe
ridondante. inutile. uno sterile esercizio di vacuità infantile.
ritieni,
quindi, chiuso l'argomento?
sepolto.
sotto tre metri di terra fresca.
così
trenta anni vengono chiusi con un tuo assurdo monologo sull'essere, su come la
vita cambia nel suo continuo scorrere, indipendentemente dalla volontà altrui.
che
segue un suo corso ben definito, e non confluendo più in quella dell'altra
volontà non può far altro che lasciarsi andare a quello che è ineluttabile.
inevitabile,
come morire.
prestabilito
... si, come morire ... lasciare la vita terrena e diluirsi nel trascendente ...
qualunque cosa esso sia.
è
una follia ... di questo, ne sono certa, sei assolutamente cosciente ... pur in
questo momento di completa evanescenza di un qualunque senso di percezione
della realtà.
di
una tua astrazione della realtà ... che è quello che viviamo e non quello che
programmiamo o aneliamo, in varie forme di fantasticherie più o meno
realizzabili, ma comunque future ed incerte ... a volte, si, folli e ludiche;
gioco ininterrotto dall'infanzia all'età adulta e forse, forse, sino all'ultimo
respiro ... ora vivi la tua realtà e quello che credi sia il domani è molto
probabile che non avverrà come tu ora pensi e credi sia possibile.
quello
che dici non ha senso ... nessuno inizierebbe una qualunque cosa se non avesse
delle certezze su quello che verrà in seguito.
che
è, appunto, una consapevolezza temporale, basata su quello che oggi, al
momento, viene percepito come positivo dall'essere senziente che sviluppa il
suo pensiero basandosi sulla percezione che vive nell'istante medesimo che
enuncia a se stesso il suo teorema.
vivresti
solo frazioni di tempo e saresti costretto a ripensare di continuo allo
sviluppo successivo di quello che vuoi.
e
non è quello che fai? non riconsideri tutto in ogni singolo attimo del tuo
cammino verso l'ignoto? quello che vale ora può non valere più una frazione
dopo ... nella successiva elaborazione scaturente da nuovi fatti che si aggiungono
a quelli di partenza.
quindi,
se ho ben capito, in tutto questo tempo trascorso assieme hai di continuo
riprogettato la tua vita basandoti sui nuovi fatti che, di volta in volta, sono
intervenuti a modificare quelli che avevi posto come base.
si,
ma non avvertendo quelle scosse di assestamento che muovevano nel mio profondo ...
solo ora riesco ad ascoltarne il rumore prima soffuso e lontano.
e
a decifrarle, suppongo.
esatto.
a decodificarle e renderle leggibili alla mia anima, scevra, ora, dell'appesantimento
del dovere ... libera dai vincoli suggestivi ma alienanti dell'aspettativa del
prossimo.
interessante
se non fosse che considerare un prossimo
la donna con la quale hai diviso trenta anni della tua vita mi lascia
interdetta e svilita ... basita ... e
l'amore?
l'amore
è un collante; è il bosone di higgs, la
particella di dio... cara Penelope, quello che doveva essere fatto è stato
fatto. quello che più o meno coscientemente abbiamo voluto abbiamo realizzato,
attraversando il nostro spaziotempo nella tridimensionalità a noi conosciuta,
contribuendo al futuro della progenie umana che un giorno sarà diversa da
quello che è oggi, nella forme e nelle capacità. ora è il momento, per me, di
proseguire il viaggio da solo. devo prepararmi al mio futuro.
sono
esterrefatta! allibita! non trovo parole migliori per dirti quello che sto
attraversando nel mio spaziotempo di ora ... cosa credi che io sia? una
macchina cui dare input con un programma da te elaborato? pensi che me ne resti
qui ad ascoltare il tuo delirio accettandone passivamente e senza anima la sua
conclusione? trenta anni ti ho dedicato, Giulio, trenta anni, nei quali ti ho
amato ... ed ancora continuo a farlo.
e
tu credi che io abbia esultato nella manifestazione che mi si è presentata come
un alba che irradia la sua prima debole luce nell'oscurità penetrando tenebre
occultanti la vista? io non ti ho amata in tutti questi anni? e non continuo a
farlo?
come
puoi dire che continui a farlo se mi stai piantando?
non
ti sto piantando. ti sto dicendo che ora prenderò, sono costretto a prendere,
una strada diversa che mi porta ad allontanarmi, forse momentaneamente, da te ...
il nostro cammino assieme è terminato, non avrebbe senso continuare, miscelare
ancora le nostre vite che sono altro di quello che sono state sino ad oggi.
forse
la tua è altro ... la mia è la medesima di ieri, e di pochi minuti fa.
pensi
che sia la stessa. ma proprio adesso che questo nuovo fatto è intervenuto non
sarà più così.
certo,
mi lasci, e resterò sola. questo è il nuovo fatto. è ovvio che nulla sarà più
come prima. mi sveglierò da sola e da sola affronterò le mie giornate.
no,
non intendevo questo. una nuova consapevolezza sta emergendo e presto ci
prenderà per mano guidandoci nel domani, che fisicamente potrà essere distante
per le diverse esigenze che si proporranno ma che spiritualmente continuerà a
farci vivere in simbiosi.
ma
cosa vuoi impapocchiarmi ora? ti sarò
comunque vicino ...; non attacca, Giulio, sei uno stronzo.
Penelope,
non puoi fermare la natura. puoi cercare di imbrigliarla con artifici e
manufatti umani, ma non puoi fermarla. non puoi. non puoi essere altro di
quello che sei. e questo lo sai. inizierò a camminare sulla mia nuova strada da
subito e tu farei altrettanto pur se apparentemente controvoglia. ma sarà
proprio l'amore a farti comprendere quello che ti sto dicendo ora.
la particella di dio...
tu sei pazzo! pazzo!
si
sono pazzo come chiunque acceda a conoscenze più profonde di cosa sia l'uomo,
di cosa siamo in realtà. le nostre auto imposizioni, le regole, servono a
permettere una vita collettiva; senza non sarebbe possibile. ma all'interno
della struttura societaria, dell'organizzazione, vivono esseri che, si,
accettano tutto questo per farne parte fino a quando per loro stessi è
possibile, accoglibile. poi arriva il momento della conclusione
dell'apprendimento e dell'inizio della comunicazione, della trasmissione della
conoscenza ... ed è un viaggio che ognuno deve compiere solo con se stesso.
non
resterò ad ascoltarti ... non più. la mia vita si sta sgretolando dietro ogni
tua singola parola, e presto diverrà una frana che travolgerà tutto quello in
cui ho creduto, lasciando, infine, il mio corpo esanime giù nella valle un
tempo fiorita e rigogliosa.
c'è
sempre un prezzo da pagare per l'evoluzione ... sempre. il nostro ...
il
mio vorrai dire! chi pagherà una qualunque cosa, ammesso che questo concetto
esprima in maniera corretta quello che hai intenzione di dire, sarò io. io
sola! non tirare dentro anche te, per cortesia. devo andare in bagno.
preparo
un té.
fa
ciò che vuoi.
non
essere villana ora, non ti si confà.
mmm,
grazie per l'apprezzamento, sono quasi commossa.
cosa?
nulla,
un pensiero a voce alta, più o meno ... io con il latte.
lo
so. lo so.
già.
e
poco zucchero.
già
... già ... eccomi di nuovo a te. il
tuo essere così quieto e riflessivo mi sta angosciando, Giulio, mi rende
nervosa oltre quello che vorrei. mi mette a disagio. non so come spiegarlo.
tieni.
lascialo freddare un pochino sarà migliore.
mmm ...
Penelope,
tu credi che io non paghi, pagherò, un prezzo per quello che sta succedendo?
credi che non sappia quello che anche tu dovrai pagare? mi ritieni veramente
così stolto? io non mi appresto a vivere una situazione ora ignota solo perché
non voglio più vivere con te ... io vorrei continuare a vivere con te, credimi.
lo vorrei con tutto il mio cuore. te, i nostri figli, la nostra casa, le nostre
abitudini, i nostri amici e familiari ... io sto per lasciare tutto questo; e
tu credi che per me sia indolore?
sei
ancora più pazzo di quello che ...
è
pazzia, si, se la mettiamo sul piano di fare
una cosa irragionevole dal punto di vista delle convenzioni di cui
argomentavo prima. si, se la vediamo come alterazione
mentale, sempre per la medesima condizione sine qua non antecedente. la follia appartiene all'uomo in quanto
visionario. se tutti i folli che ci hanno portato dove siamo ora non avessero
potuto esprimerla liberamente la loro follia, cosa saremmo adesso? a che punto?
volare, scendere nelle profondità marine, scalare montagne, scindere un atomo,
operare a cuore aperto ... non sono tutte follie iniziali? è un folle ... piegare l'universo e viaggiare nel tempo ... più si viaggia veloci più il tempo decelera,
si contrae e infine s'arresta ... dimmi, Penelope, che prezzo ha dovuto
pagare chi ha avuto visioni che hanno cambiato per sempre la vita dell'uomo?
dimmelo
tu ... visto che ti stai paragonando nientedimenoche
ad albert einstain.
è
solo un esempio ... io non lo so cosa aggiungerà o toglierà all'umanità il mio
passo, ma so che devo farlo questo passo. devo. come lo sapevano tutti quelli
che in una qualche maniera hanno aggiunto una riga al grande libro del sapere
umano. sono state sacrificate vite per
aggiungere ogni volta un mattone, e in conseguenza di ciò sono stati
sacrificati affetti, relazioni, amicizie, amori ... ci chiediamo mai cosa c'è
dietro alla notizia di una qualche scoperta? a volte magari accolta con
iniziale indifferenza? magari ironia? magari perché mette in discussione
certezze ritenute oramai consolidate? ci facciamo mai questa domanda? presi
dalla nostra routine quotidiana, dai nostri problemi, da ciò che comporta normalmente vivere? tu sei una
scienziata. queste cose ti appartengono. sono il tuo universo.
ma
nei sacrifici e nelle rinunce siamo stati capaci di condurre una vita assieme
comunque, e per un lunghissimo tempo.
si,
fino ad ora è stato possibile. abbiamo sofferto, abbiamo sudato ogni singolo
minuto della nostra vita assieme. abbiamo gioito e pianto, esultato, e ci siamo
depressi. abbiamo figliato. e lottato per permettere loro una vita decente ed
un futuro migliore. siamo stati una famiglia. siamo una famiglia. ma per
continuare ad esserlo come sino ad oggi è necessario che io lasci tutto questo
ora. perché l'apprendistato è finito. adesso so quello che prima non conoscevo.
e te lo sto passando, con l'anima rotta e con una grande voglia di piangere.
non sono un mostro, né un egoista né un parassita né tantomeno un egocentrico.
sono solo un uomo che sta attraversando una trascendenza, fatto irrazionale per
chi ha fatto della razionalità la sua ragione di vita.
non
riesco a odiarti, Giulio. non ci riesco. ti ascolto, in un trauma crescente ma
delicato, non cruento. sento ancora il tuo amore per me. lo sento. lo avverto.
ne sono pregna. non capisco una parola di quello che mi stai dicendo ma so che
è comunque la verità. non mi hai mai mentito in tutti questi anni. sei stato un
marito, compagno, ideale. hai sempre messo noi davanti a tutto, anche alla tua
carriera. avresti potuto concorrere per il nobel se avessi messo il tuo lavoro
dinnanzi alla tua famiglia. ma non lo hai fatto. ed ora che non c'è in palio la
gloria eterna mi viene da pensare che questa deve essere assolutamente una cosa
ancora più grande ed importante. una cosa che non comprendo ma di cui sto
avvertendo la potenza nella tua voce che sembra uscire direttamente dal tuo
cuore. abbracciami, ti prego.
Penelope,
cara. non abbiamo una spiegazione per tutto. cerchiamo di averle le risposte
che non conosciamo. ma questo comporta molto. a volte tutto. se deve essere
sia. opporsi potrebbe rivelarsi una causa effetto deleteria, devastante. ci
sarà un nuovo inizio da qualcosa che in apparenza sta terminando.
mi
fido di te. l'ho sempre fatto. e continuerò a farlo. si muore Giulio, è nel
destino dell'uomo ... solo una cosa prima che vai via.
cosa
Penelope?
tu
non hai mai creduto nella teoria creazionista. cosa è che è cambiato?
hai
detto che non hai capito una parola di ciò di cui ho parlato.
cosa
è cambiato?
se
tutto questo non avesse senso tutto sarebbe giustificato. ma tutto questo ha un
senso, invece ...
e
quindi?
quindi
ho aperto quella porta ... e ho visto la strada ... ho paura, Penelope. una
fottuta paura. ma sono un uomo e un uomo sa quale è il suo destino ... l'hai detto
tu pocanzi.
Giulio,
ti rivedrò?
siamo
destinati all'eternità ... cammineremo ancora assieme ... siamo una sola
entità, scissa all'origine, ma ricomposta nel corso del divenire. non può
essere altrimenti. ma questo, ne sono certo, tu lo sai.
vai,
Giulio. e che dio ti accompagni.
lo
sta già facendo amore mio ...
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