domenica 18 dicembre 2016

IL CAPO COMICO

Che questo sia uno strano Paese è cosa nota, acclarata, ineludibile, ma quello che sta accadendo nel sistema politico italiano è qualcosa di veramente incredibile.
La sfiducia nelle istituzioni ha raggiunto livelli impensabili fino a qualche tempo fa e ciò ha comportato un disorientamento nel popolo in quanto ha eroso certezze che sembravano consolidate, causando, nel contempo, la frantumazione delle ideologie dominanti sulle quali tutto il sistema era stato edificato.
La fine della Prima Repubblica causata dallo scoperchiamento di una diffusa corruzione e lo sdegno che ne è seguito ha aperto una voragine che non si riesce più a chiudere; l'intoccabile classe dirigente politica non è stata più tale dopo "mani pulite" ed è finita costantemente nel mirino della magistratura, tanto da esserne, oramai, completamente succube.
L'ascesa politica di Silvio Berlusconi, che per primo comprese il vuoto che si era creato nel nostro sistema politico, fondatore del "partito di plastica", ha cambiato radicalmente il concetto di politica al quale gli italiani erano abituati; il famoso "discorso del predellino" ha segnato, inequivocabilmente, un tratto distintivo tra il prima ed il dopo.
L'idea che potesse nascere e proliferare un associazione politica completamente estranea ai modelli esistenti all'epoca ha prodotto una reazione a catena di cui oggi si stanno manifestando chiaramente gli effetti.
L'idea di produrre nel tempo una classe dirigente dedita all'attività politica, allevando giovani in apparenza promettenti e legati all'ideologia nella quale avrebbero costruito le loro carriere, è svanita nel momento in cui il concetto che potesse  "fare politica" chiunque ha preso piede e si è radicata nel pensiero comune.
Il modello esistente, da quel momento, è evaporato senza che ce ne fosse uno pronto a sostituirlo, creando quella diffusa incertezza di cui oggi stiamo verificando gli effetti.
Il popolo, in cerca di nuovi orientamenti, ha iniziato ad affidarsi più all'istinto che ad un ideologia creando disorientamento anche in una classe politica non all'altezza delle pretese di una nazione che sta cambiando il suo modo di pensare.
In questa mancanza di riferimenti chiari e certi un Capo Comico ha trovato il suo spazio facendo emergere un movimento teso alla salvaguardia di valori chiave predeterminati di facile presa sulla popolazione.
La costante crescita ha comportato, poi, una necessaria assunzione di responsabilità istituzionali nelle quali il predetto movimento sta muovendo i primi incerti passi, facendo assurgere l'uomo qualunque a ruoli qualche tempo addietro inaccessibili.
Quello a cui occorre porre attenzione, a mio modo di vedere le cose, sono i dogmi sui quali il Capo Comico muove le sue pedine; le rivoluzioni populiste possono essere efficaci, ma possono anche avere derive incontrollabili. 
Il senso democratico non può risiedere in un unica volontà, per sua natura. Ho sempre diffidato dell'uomo solo al comando, ed ora più che mai. Forse sono in errore a considerarlo tale, ma prestare attenzione all'evolversi dell'attuale situazione politica non può non essere preso in considerazione da parte di un popolo che voglia definirsi tale.



Nessun commento: