Esiste veramente un archivio universale dove è depositato tutto lo scibile apprendibile? E, se si, come è possibile accedervi? La domanda, apparentemente senza risposta, trova un suo fondamento nella nostra storia evolutiva, ovvero di progresso tecnologico e di sviluppo delle capacità umane ancora oggi non completamente conosciute, quindi limitate.
Rileggendo attentamente quanto l'uomo è stato capace di creare non possiamo non notare come ci siano stati lunghi periodi di stabilità di conoscenza alternati da periodi di grande espansione della stessa, ovvero salti temporali che ci hanno condotto a dove siamo oggi.
Se prendiamo in considerazione solo gli ultimi 70 anni, ovvero dalla seconda guerra mondiale in poi, non possiamo non stupirci di quanto l'uomo è stato in grado di sviluppare come tecnologia e di come questa abbia notevolmente influenzato il nostro modo di vivere.
Se pensiamo che nel breve periodo intercorso fra la prima e la seconda guerra mondiale, nel quale era facile ipotizzare una grande stasi dello sviluppo atteso che l'europa occidentale, culla del sapere scientifico e del progresso tecnologico (la rivoluzione industriale inglese ha segnato l'inizio di una era completamente diversa da tutte le precedenti con l'imposizione di nuovi modelli scientifici, culturali e societari), era tesa alla sua completa ricostruzione, è esplosa una tecnologia di cui ancora oggi ignoriamo l'origine, quasi tutta completamente pensata e realizzata nella Germania che poi si sarebbe ritrovata sotto l'egida nazista, non possiamo non porci la domanda di partenza di questo post.
I salti evolutivi umani, andando a ritroso nel tempo, si sono concentrati tutti in periodi più o meno lunghi ovvero non sono stati lineari e progressivi; si sono alternati periodi di oscurità e periodi di luce, nei quali grandi menti hanno sostituito completamente i modelli scientifici conosciuti con altri migliori che hanno condotto a livelli di vita superiori permettendo, nel contempo, di far accedere grandi masse di persone ad un livello di conoscenza prima impensabile.
In questi periodi lucenti si sono verificati anche strane situazioni di scoperte e invenzioni simultanee, tra le quali, che citiamo solo a titolo esemplificativo, il telefono e la corrente elettrica, cosa che ci conduce di nuovo al punto di partenza, ovvero la domanda se può esistere o meno un archivio universale dove è depositata tutta la conoscenza che si sviluppa, appunto, nell'universo alimentato da forme di vita biologiche senzienti mentre scrivono il loro libro della vita.
A questo archivio, o registro akashico, potrebbe poi essere concesso l'accesso a forme di vita biologica superiori, ovvero dotate di particolari capacità intellettive (predestinati) a cui sarebbe stato assegnato un ruolo di sviluppo della forma di vita di appartenenza; gli accessi sarebbero prestabiliti in base alla metabolizzazione di quanto proposto in precedenza ovvero dell'assorbimento della razza delle novità e del sua grado di apprendimento.
Si, lo so, tutto ciò può sembrare alquanto irreale, per non dire surreale, ma le testimonianza elencate nella prima parte di questo post potrebbero condurre al ragionamento che sto proponendo in questa seconda parte, tesa esclusivamente a proporre un argomento di riflessione su ciò che in realtà siamo e di come in realtà ci sviluppiamo.
L'attuale comunità scientifica mondiale è molto in fermento sulle possibilità dell' esistenza del registro Akashico, che viene, quindi, considerato, non da un punto di vista spirituale, ovvero immanente, ma come ipotesi reale di studio basato su criteri accettati dalla scienza ...
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