Mito: Personaggio non reale; elaborazione fantastica di avvenimenti o persone reali, persona o fatto che sembra leggendario.
Mitologia: Studio dei miti nelle singole religioni
(vocabolario della lingua italiana Zanichelli)
La narrazione così detta "mitologica" ci è stata propinata come tale da sempre; dagli dei mitologici greci e romani ai fatti narrati dai popoli vissuti nei millenni prima di Cristo: egiziani, sumeri, maya e quanti altri ancora.
Per una qualche ragione a noi ancora oscura negli albori dell'uomo, secondo il paradigma scientifico su cui si fonda la storia dell'umanità, il primo bisogno di questi popoli non appena inventato (o preferibilmente appreso?) l'uso della scrittura non è stato quello di descrivere fatti realmente accaduti e di cui sono stati spettatori ma bensì di inventare di sana pianta storie incredibili (ai nostri occhi) di dei che condividevano con loro la vita quotidiana, ovvero con i quali interagivano e colloquiavano: ora, ne converrete, tutto ciò appare alquanto assurdo nonché più inverosimile delle storie tramandate.
Le recenti scoperte archeologiche e il nuovo paradigma scientifico, definito dai sostenitori di quello classico "eretico" come ogni nuovo pensiero che cerca la sua affermazione su quello in uso, che si sta formando sostiene invece come storici quegli stessi accadimenti che sino a ieri erano etichettati come fantastici: ciò, obiettivamente, ha un senso.
In sostanza tutto quello additato come mito costituirebbe per la scienza non eretica una sorta di fantascienza o fumetto ante litteram, qualcosa a metà tra Star Wars e Superman per intenderci; possiamo accettarlo visto che molti di quei racconti fantastici hanno costituito la base di molte delle religioni ancora oggi praticate? Direi proprio di no.
Le popolazioni abitanti sul nostro pianeta dall'inizio dei tempi non avevano nulla di primitivo, e le loro capacità razionali erano pari, se non superiori, alle nostre, come le loro conoscenze; può darsi che non fossero effettivamente terrestri di origine ma hanno comunque dato il via alla progenie umana che ha abitato, ed abita ancora, la Terra.
Il muro di omertà teso all'auto affermazione, nonché alla sua residua credibilità, della scienza fondata su principi ottocenteschi sta per essere abbattuto dalle nuove teorie e dalle nuove scoperte che si susseguono. Affermare ancora oggi che costruzioni incredibili siano state erette con funi e legni rotolanti per trasportare pietre che noi oggi non saremmo in grado di trasportare; continuare a sostenere ciò che non è più sostenibile, come le misurazioni del passaggio di stelle e pianeti fatte ad occhio nudo in alcuni casi ancora più precise di quelle effettuate ai nostri giorni con sofisticati sistemi di misurazione, non solo è patetico, ma anche profondamente falso e fuorviante.
Esiste un limite a ciò che può essere accettato come imposizione culturale; se questo poi riguarda la storia dell'umanità questa violenza non può in alcuna maniera esistere. In fondo, a ben vedere, se fosse vero, come credo che sia, che l'uomo è il risultato di una manipolazione genetica effettuata da visitatori extraterrestri che l'hanno creato usando parte del loro dna, che ci sarebbe di male? Ciò non dovrebbe nemmeno avere riflessi su quella che definiamo religione, in quanto la questione di fondo resterebbe aperta: se loro hanno creato noi, chi ha creato loro?
Allora, perché continuare a negare ciò che è sempre più evidente? Oltre a mantenere lo status quo nel quale muove, la scienza non eretica vuole volutamente nasconderci qualcosa?
In sostanza tutto quello additato come mito costituirebbe per la scienza non eretica una sorta di fantascienza o fumetto ante litteram, qualcosa a metà tra Star Wars e Superman per intenderci; possiamo accettarlo visto che molti di quei racconti fantastici hanno costituito la base di molte delle religioni ancora oggi praticate? Direi proprio di no.
Le popolazioni abitanti sul nostro pianeta dall'inizio dei tempi non avevano nulla di primitivo, e le loro capacità razionali erano pari, se non superiori, alle nostre, come le loro conoscenze; può darsi che non fossero effettivamente terrestri di origine ma hanno comunque dato il via alla progenie umana che ha abitato, ed abita ancora, la Terra.
Il muro di omertà teso all'auto affermazione, nonché alla sua residua credibilità, della scienza fondata su principi ottocenteschi sta per essere abbattuto dalle nuove teorie e dalle nuove scoperte che si susseguono. Affermare ancora oggi che costruzioni incredibili siano state erette con funi e legni rotolanti per trasportare pietre che noi oggi non saremmo in grado di trasportare; continuare a sostenere ciò che non è più sostenibile, come le misurazioni del passaggio di stelle e pianeti fatte ad occhio nudo in alcuni casi ancora più precise di quelle effettuate ai nostri giorni con sofisticati sistemi di misurazione, non solo è patetico, ma anche profondamente falso e fuorviante.
Esiste un limite a ciò che può essere accettato come imposizione culturale; se questo poi riguarda la storia dell'umanità questa violenza non può in alcuna maniera esistere. In fondo, a ben vedere, se fosse vero, come credo che sia, che l'uomo è il risultato di una manipolazione genetica effettuata da visitatori extraterrestri che l'hanno creato usando parte del loro dna, che ci sarebbe di male? Ciò non dovrebbe nemmeno avere riflessi su quella che definiamo religione, in quanto la questione di fondo resterebbe aperta: se loro hanno creato noi, chi ha creato loro?
Allora, perché continuare a negare ciò che è sempre più evidente? Oltre a mantenere lo status quo nel quale muove, la scienza non eretica vuole volutamente nasconderci qualcosa?