Giorni fa mi sono fermato in un bar tabacchi presso S. Giovanni per comprare un pacchetto di sigarette; all'uscita ho incrociato una donna, ci siamo guardati, lei mi ha sorriso e mi è venuta incontro esclamando: "Giorgio! Quanto tempo! Come stai?"; poi mi si è avvicinata e mi ha baciato sulla guancia.
Io non l'avevo mai vista in vita mia e poi non mi chiamo Giorgio, di questo sono abbastanza certo, ma come paralizzato dalla sua intraprendenza e sicurezza , nonché dalla sua bellezza, non sono riuscito ad emettere alcun suono riconducibile ad una qualunque lettera di un alfabeto conosciuto sul pianeta. Dopo di che mi ha preso sottobraccio ed incamminandosi sulla via Appia ha iniziato a propormi ricordi di un passato a me sconosciuto, ovviamente, non essendo io Giorgio, o chi per lui, anche se , devo ammettere che mi è balenata l'idea che mi fossi così proposto in un qualche passato quantistico che al momento era oscuro ai miei ricordi.
Dopo circa dieci minuti, in un barlume di lucidità apparente ho tentato di dirgli che forse si era sbagliata, pur se i sui magnetici occhi verdi mi inducevano a fare il contrario; ma lei, imperterrita, mi ha detto che ero sempre il solito giocherellone ed ha continuato nella sua narrazione di eventi trascorsi assieme. Poi arrestandosi di colpo mi ha chiesto se avessi la macchina e se potevo accompagnarla a casa.
"Dove abiti?"
"Continui?" mi ha risposto socchiudendo gli occhi spandendoli poi in un sorriso accattivante ... "dai sulla Tuscolana, a Cinecittà" ...
"Ok", ho detto io, visto che tanto valeva calarmi nella parte di Giorgio e che abitava comunque di strada per tornare a casa.
Arrivati sotto casa, dopo un ulteriore effluvio di ricordi con io nella parte di Giorgio mi ha chiesto se volevo salire; perché no, mi sono detto, è bella, molto bella e poi sti cazzi se me crede Giorgio, io salgo ...; le due ore successive resteranno impresse per sempre nella mia caduca memoria per la sua incredibile voracità e dolcezza espressa nell'arte amatoria ... uao!
Uscendo, a sera inoltrata, ero a tutti gli effetti Giorgio, pur se non riuscivo a capacitarmi di come fosse potuta accadere una cosa del genere; era veramente folle che mi avesse scambiato per un altra persona e fosse venuta a letto con me credendolo; che poi fosse successo a me mi appariva ancora più inverosimile.
L'indomani raccontando l'accaduto ad una persona cara questa, alla fine del racconto, non solo ci ha creduto, è una mia cara amica, ma sorridendomi beffarda mi ha detto: "André, quella te s'è voluta fa e c'è riuscita ..."
Già, a volte, quando si è scartato l'impossibile quello che resta, per quanto improbabile, è sempre la verità ...
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