giovedì 27 agosto 2015

LA MIA IDENTITA'

Chi sono io?
Un puzzle di medioevali vetri colorati tendenti a formare un immagine che tarda a palesarsi, pur nell'inondazione della luce del mattino che filtra dalla fessura posta in alto della sacra navata, pur nell'offuscato e flebile tramonto che esalta i vetri opachi, pur nel buio della notte che tutto copre, anche il silenzio divino.
Chi sono io?
Un rutilante florilegio di errori ripetuti, postumi e futuri, attuali, sempre uguali, stentorei, seppur non invadenti, maniacali, seppur non ossessivi, ostentati, seppur involontari.
Chi sono io?
Una depressione del lato oscuro lunare, apparentemente disabitato, ma fertile e progredito, vivo, satellite occulto e tecnologico vigilante ed equilibratore del pianeta.
Chi sono io?
Una macchina biologica perfetta nella sua imperfezione, bella nella sua perfezione, misteriosa nel suo intercedere, prevedibile nelle sue debolezze, calibrata nelle sue capacità, esplosiva nella sue elucubrazioni, piatta nelle sue aspettative.
Chi sono io?
Un monarca illuminato, un despota feroce, un imperatore folle, un re ininfluente, un coacervo di tutto ciò,  una miscela instabile in cerca di un detonatore.
Chi sono io?
Una metastasi orgiastica di desideri, sogni, idee, di follie e repressioni, di silenzi perpetui e discorsi logorroici, di nulla di tutto ciò e di tutto quello che ho ricevuto in dono, di perseveranti abissi di solitudine e mute rituali compagnie.
Chi sono io?
Il serpente avvinghiato all'albero nel giardino dell'eden, donatore di conoscenza e per questo vituperato e condannato agli inferi dalle umane sacre scritture non prorompenti dal divino.
Chi sono io?
Un pleonastico senso ottuso, un cadente corpo mortale, un incidente di percorso nella via lattea, un dolore incolore, un'enorme sbadiglio, uno sbaglio, un fulmine senza tuono, una luce accecante, un silente meteorite in cerca di un'attrazione celeste, un carico pendente, una motrice senza rimorchio, un incompiuto.
Chi sono veramente io?


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