Contemporary conversation
Acrylic on canvas 2020
Acrylic on canvas 2020
This is my first painting of 2020 and it is easy to understand why my
inspiration went all the way, We live in a world that the phone now controls
us, the electronic devices listen to us, many people spend the whole day with
the phone in the hands, at the restaurant in the house the conversation
is minimal most are with the phone in the hands. (Flavio Bragaloni)
Cogliere l’essenza dell’attuale società è oramai un
certificato di garanzia dell’arte in continua evoluzione di Flavio Bragaloni,
che, come ho già avuto modo di dire, ha trovato la sua forma e forza
espressiva, il suo linguaggio non più
ermeneutico, ma vero, crudo.
Una naked reality che Flavio oramai maneggia con
disinvoltura, raffigurata nelle figure stilizzate che usa di frequente, come
una firma indelebile della sua opera, come Degas con le sue ballerine. Come un
senso di non appartenenza alla specie umana per segnare un distacco non solo
artistico ed intellettuale, ma anche, e soprattutto fisico da una massa che
defluisce a velocità della luce in un
oceano di degrado nell’illusione di una socializzazione globale apparente e
falsificata.
Figure anonime usate come nei segnali di pericolo, divieto: ecco, Contemporary conversation è un cartello di
avvertimento: evidenzia una deriva che sembra inarrestabile: “mandami un
messaggio quando stai per venire …”; quando mi ha inviato la foto
dell’opera mi è venuto prima da sorridere, poi da riflettere ed infine di
affiancare il dipinto all’Urlo di Munch …
Dove stiamo andando? E’ questa la domanda che sembra
rivolgerci l’opera, la domanda a cui cerca sicuramente una risposta Flavio, e che dovremmo cercare con insistenza anche
noi …
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