domenica 10 novembre 2019

LETTERA A M.

E se tu fossi il Bosone di Higgs rivelatosi all'umanità spontaneamente? Me lo sto chiedendo da qualche giorno, oramai ... cioè, in effetti sembra alquanto assurdo, ne convengo, paragonarti ad una particella che conferisce massa alle altre particelle elementari garantendo consistenza al modello standard, permeando tutto lo spazio vuoto dell'universo in un istante.
Ma materia per materia l'associazione mi è sembrata congrua fino a prova contraria, ovvero che qualcuno confuti questo mio ardito, quanto sconclusionato, paradigma: che asserisca, cioè, in sostanza, che io sono pazzo. Ma se io mi astenessi dall'avere un costante, quanto pericoloso, rapporto con la pazzia, sarei sempre me stesso? O sarei altro? E se in questo controverso rapporto fra ragione  e follia che permea il mio universo non fossi entrata tu, questa tesi, piuttosto estrema, avrebbe ragione di esistere? Sto vivendo la realtà dell'universo che credo di abitare o sono stato catapultato in un altro fra quelli teorizzati dalla fisica quantistica? 
Rimugino da giorni su questa possibilità, e per quanto le probabilità mi siano contrarie, anzi statisticamente inesistenti direi, l'idea non mi molla perché quello che sta accadendo sta erodendo le già mie poche certezze, creando un ruvido attrito fra il mio intelletto e la mia anima, un ruvido attrito che, stranamente e contro ogni logica, non mi procura alcun dolore.
Come definire, allora, questo stato controverso? Catartico? Parossistico? Elegiaco? Sapresti tu trovare un aggettivo compiuto che possa essere adeguatamente indossato da quanto sto cercando disperatamente di spiegare? La tua razionalità lineare, e per questo più efficace di quella mia, contorta e spigolosa, può riuscire a dare un senso a quello che sembra stia per accadere? 
Io non riesco, per quanto stia provando, a farlo, tu credi di poter risolvere questo dilemma incuneatosi fra ragione e sentimento? La domanda può apparire retorica, ma in effetti non lo è; io credo che solo tu possa trovare una risposta, ammettendo che questa possa esistere e che tutto questo stia effettivamente accadendo; io, al momento non ne sono capace. Mi è dura ammetterlo, ma così è.
Ti saluto lasciandoti a questa riflessione, semmai tu abbia voglia di farla.

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