domenica 4 febbraio 2018

CHE DIRVI?

A volte è molto difficile esternare i propri sentimenti, si rischia quasi sempre di cadere nella retorica del sentimentalismo o peggio ancora nel socialmente dovuto come aspettativa del prossimo; è un esercizio difficile pur conoscendo tante parole, anche se in effetti ne occorrono in realtà molte poche, quelle giuste direi.
Da qualche tempo i social network sono entrati nel nostro uso quotidiano più o meno frequente; per quanto mi riguarda accedo a Facebook (l'unico che uso) ogni giorno, a volte per un minuto a volte per tempi più lunghi, comunque nel corso della giornata ogni tanto apro la mia pagina per leggere o per postare qualcosa, un pensiero, una foto, un video ... mi rilassa, mi diverte, mi tiene aggiornato, mi permette di condividere esperienze anche, e sopratutto, con persone che vedo raramente.
Oggi compio 51 anni e non posso nascondere che leggere i tanti messaggi di auguri che ho ricevuto su FB, come ogni anno, ha reso questo giorno speciale come il sorriso che lo ha accompagnato da quando mi sono svegliato ad ora che sto cercando di scrivere di questo (con molta difficoltà, lo ammetto).
Stamattina mentre camminavo immerso nello splendore spirituale del bosco dei Cappuccini, luogo magico, misterioso ed esoterico, rimuginavo su come un incorporeo sistema digitale potesse restituirti un senso di appartenenza così radicato e se questo fosse mai passato nella testa di chi lo ha progettato e reso fruibile a tutto il pianeta.
Ad un certo punto della vita gli impegni diventano così invasivi ed ineludibili che lasciano alla socialità un tempo da dedicare veramente esiguo e che quindi, in ragione di ciò, le persone che è possibile frequentare con una certa assiduità si restringono per forza di cose; il social network, per quanto incorporeo ed immateriale, invece ci permette comunque di restare in contatto con un numero più ampio delle stesse. Osservato da questo punto di vista, il sulfureo ed etereo susseguirsi di post nella pagina condivisa acquista un certo valore relazionale, stimabile in ragione dei rapporti costruiti e mantenuti nel corso della nostra vita. Pur nella mia follia esistenziale rappresentabile in un diagramma cartesiano con picchi estremi ascendenti e discendenti, quindi quasi mai stabili, il social network riesce comunque a farmi tenere vivi rapporti relazionali di vario genere, che come ho avuto modo di descrivere nel post Anno Zero, mi sorprendono ogni volta che mi trovo a farci sopra una qualche considerazione.
Si, lo so, quando prendo il coraggio di esternare un qualche mio assurdo pensiero la mia instabilità mentale si palesa come inequivocabile ed inappellabile ... forse è per questo che vi voglio bene ... GRAZIE ...

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