giovedì 12 ottobre 2017

SANSCRITO (SAMSKRTAM)

Il Sanscrito è una lingua ufficiale dell'India appartenente alla famiglia delle lingue indoeuropee (pur, se a tutti gli effetti sia una "lingua morta", essendo usata dagli induisti solo ed esclusivamente in cerimonie religiose o letture di testi sacri); da essa derivano molte lingue moderne. Il termine sam-kr-ta nell'antica lingua significa "perfetto". E' la lingua indoeuropea più conservatrice (pur essendo antica almeno seimila anni): mantiene tutte le forme originali e ne presenta poche innovative; il nome ha una declinazione complessa, in quanto i casi  (categoria grammaticale che consiste nella modificazione di un nome secondo la sua funzione logica: soggetto, complemento oggetto, complemento indiretto ecc. ecc.) presenti in essa sono ben otto: nominativo, genitivo, dativo, accusativo, vocativo, strumentale, ablativo e locativo.
Erroneamente oggi tendiamo a pensare che le strutture grammaticali delle lingue moderne siano divenute sempre più articolate e complesse, ma, in realtà, l'analisi storica dei linguaggi sembra suggerire l'esatto contrario; più antico è la lingua più complesse sono le sue regole grammaticali (ad es. il latino presentava 5 casi nella sua struttura mentre l'odierno italiano non ne contiene alcuno).
In particolare, il Sanscrito, la "Lingua Perfetta"per quanto ciò che mi appresto a dire possa sembrare paradossale, sembra essere un vero e proprio linguaggio per computer (ovvero un linguaggio di programmazione di software); nel 1987, in luglio, la rivista Forbes pubblicava un articolo intitolato "Il Sanscrito è la lingua ideale per la programmazione di software per computer", per quanto, mi ripeto, questo possa essere incredibilmente assurdo.
In proposito, già due anni prima, Rick Briggs, ricercatore NASA studioso di intelligenza artificiale presso il Roacs NASA Ames Research Center di Moffet Field in California, pubblicò un articolo scientifico che metteva in relazione il Sanscrito, l'Intelligenza Artificiale e le moderne conoscenze della NASA (Sanskrit and Artificial Intelligence- NASA Knowledge Representation in Sanskrit and Artificial Intelligenze - "Al Magazine" vol. 6 n. 1, Primavera 1985), nel quale affermava che:
"nell'antica India l'intenzione di individuare la Verità divenne così consumante che, in questo processo, scoprirono forse lo strumento più perfetto per soddisfare tale ricerca che il mondo abbia mai conosciuto: la lingua sanscrita ... Oltre ad opere di valore letterario, esisteva una lunga tradizione filosofica e grammaticale che ha continuato ad esistere con immutato vigore fino al secolo attuale. Tra le realizzazioni di questi grammatici si può ritenere che abbiano scoperto una lingua, il sanscrito, che è identico non solo nella sostanza ma nella sua forma con il lavoro corrente sull'intelligenza artificiale. Questo articolo dimostra che un linguaggio naturale può anche servire come lingua artificiale e molti studi sull'intelligenza artificiale non sono altro che un inconsapevole riappropriarsi di studi molto più antichi".
Se teniamo in considerazione che negli ultimi venti anni sono stati impiegate molte risorse, tempo e fondi nella progettazione di una rappresentazione chiara delle lingue naturali per renderle accessibili all'elaborazione attraverso i computer, e che le conclusioni alle quali sono arrivate i ricercatori convergono sul fatto che il linguaggio naturale non sarebbe adatto a relazionarsi correttamente con la rigorosa e matematica logica di un computer, per via delle numerose ambiguità di tipo semantico dello stesso, che si presta facilmente a fraintendimenti, come ho già avuto modo di esprimere in altri post, come possiamo ancora considerare gli umani che ci hanno preceduto (in questo caso di circa seimila anni) ancora come dei "primitivi"?
Se solo oggi riusciamo a comprendere alcuni loro aspetti culturali grazie al livello tecnologico che sembra abbia raggiunto l'odierna umanità, non sarebbe forse il caso di riconsiderare il livello culturale dei popoli che ci hanno preceduto? Continuare a crederci "evoluti" non potrebbe essere, a tutti gli effetti, solo una decadente esibizione di egocentrismo? ...


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