giovedì 20 luglio 2017

OGGI C'E' IL SOLE

la corrente nell’acqua è visibile. la guardo e riguardo nel suo scorrere. maggio colora la primavera e l’acqua cheta del lago albano a castel gandolfo è percorsa da quel brivido ininterrotto come un moto continuo uniforme.
mi accordo sulla melodia che vibra dalle voci della natura e ogni tanto un refolo di vento attraversa i miei capelli, facendomi socchiudere gli occhi e rendendo i miei pensieri alieni imperscrutabili.
ne godo, immerso in questo paradiso seppur violato da immondizia lasciata da turisti (turisti?), occasionali visitatori, bagnanti, passeggiatori e da chiunque passi per una qualche ragione di qua. mi verrebbe voglia di raccoglierla. ma non lo faccio. e solo dio sa perché. quindi resto immobile e sognatore, rimuginando su fatti accaduti, ipotesi future, obiettivi, risorse, inclinazioni naturali e ogni altra cosa che viaggia nel tempospazio delle mie cellule cerebrali, noncurante di dipanarsi della vita dietro di me.
 non sono andato a lavorare. non ne avevo voglia. ho preso un giorno di ferie con una semplice telefonata ed una scusa. il mio datore di lavoro si è innervosito ma di fronte ad un lutto, seppur di un amico, non ha opposto molta resistenza. domani mi farà una ramanzina, elaborerà una lettera con la quale porterà a conoscenza dei dipendenti di alcune necessarie, nonché ineludibili, modifiche al regolamento aziendale interno e la collocherà in bella vista nella bacheca all’ingresso dove si vista, tramite badge, l’entrata e l’uscita dal lavoro. dopodiché riceverà il comitato interno dei sindacalisti, nascerà una accesa discussione e la lettera verrà tolta e sostituita con un altra pressoché identica nella sua parte focale ma diversa nella frase iniziale e in quella finale. seguirà una piccola assemblea per le comunicazioni di rito e per porre in evidenza l’insostituibile ruolo delle sigle a tutela dei lavoratori quando il padrone (padrone?) cerca di assumere taluni atteggiamenti “nocivi all’interesse generale e mortificanti nei confronti dei lavoratori”. qualcuno alla fine se la prenderà con me. altri mi sosterranno. dopo due giorni sarà tutto un ricordo e alla prossima occasione qualcun altro farà di nuovo una telefonata per assentarsi. e il gioco inizierà daccapo.
 ma oggi c’è il sole. è maggio. fa caldo. una caro amico se ne andato, suo malgrado. ed io non ho voglia di niente. se non stare qua. in silenzio. a guardare l’acqua e lo scintillio del sole sopra di essa.
ma oggi c’è il sole. ed io sono più solo. avverto una lacrima prorompere dai miei occhi lucidi e scendere lentamente sul mio viso, fin sul labbro superiore.
ma oggi c’è il sole.
e nonostante questo non mi sembra un buon giorno per morire.









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