venerdì 12 giugno 2015

DIECIMILA SUICIDI IN GRECIA


E si, il numero è proprio quello, forse per difetto. Dal 2011, anno in cui ufficialmente è iniziata la crisi economica che attanaglia la maggior parte degli stati facenti parte dell'Unione Europea in Grecia, fonte Corriere della Sera (link della video intervista alla fine del post), 10.000 persone si sono tolte la vita.
Mi riesce particolarmente difficile commentare una simile notizia, sopra tutto per come è venuta fuori ed è stata accolta, ovvero nell'indifferenza generale.
Un padre il cui figlio è incluso in questo numero tragico snocciola questa cifra quasi in assenza di emozione, come se fosse in una sorta di trance ipnotica; io guardo e riguardo il video e resto senza parole. 
Non una articolo di giornale, un servizio sui tg nazionali, né, tanto meno, una qualunque forma di comunicazione ufficiale seppur, magari, in una fredda nota statistica.
A questo siamo, l'Unione nasconde le sue cifre impietose come un qualunque regime dittatoriale sparso sul pianeta, con la differenza che l'Europa non è un Paese africano o asiatico cui ai grandi stati fa comodo il dittatore di turno.
O forse è proprio così?
Gli stati vassalli della Germania oramai tacciono impauriti su quello che sta succedendo nella vecchia, cara e gloriosa Europa, come un qualsiasi affiliato ad una qualunque mafia mondiale che gode di riflesso del potere del boss ma tace di tutto quello che vede?
"Mi vergogno di essere europeo": con questa frase si chiude l'intervista al padre greco che stiamo cercando, non senza sforzo, di commentare.
Mi vergogno anche io di essere europeo, se esserlo significa guardare solo ed esclusivamente al proprio interesse, alla salvaguardia del possesso, al mantenimento dello status quo conquistato ed esibito, a discutere solo ed esclusivamente di freddi numeri su fredde slides in freddi convegni che s'interrogano sul futuro economico dell'Unione.
Nella vecchia,cara e gloriosa Europa ci sono voluti secoli per conquistare diritti per l'uomo comune, dagli albori dello Stato sociale per cui è stata combattuta la Rivoluzione Francese, passando per la Rivoluzione industriale inglese ed il Capitale di Marx, alle grandi battaglie sociali per i diritti nei primi anni del 900 e così via.
Ora assistiamo inermi ad un lento ma inesorabile depauperamento di queste conquiste, soggiogati dalla logica della multinazionali, delle banche e del "pareggio di bilancio"; inermi ed impauriti.
Diecimila suicidi  è un numero che dobbiamo tenere impresso a fuoco nel nostro immaginario, è un numero che occorrerà ampliare con i dati occulti degli altri stati dell'Unione, cercandolo sul campo, lontano dalle veline di regime imposte ai mezzi di comunicazione ufficiali.
Il depauperamento dello Stato Sociale a cui stiamo assistendo ha colpito anche noi, oltre la Grecia, la Spagna, la Francia ed il Portogallo.
L'Unione conta ad oggi 28.000.000 disoccupati, e prospettive non proprio allettanti per i nostri ragazzi.
Non lasciamo che secoli di lotte vengano spazzate via condizionate dalla "crescita zero" che ogni giorno viene sventolata sotto i nostri occhi sempre più tristi e, oramai, ciecamente circospetti ...
DIECIMILA SUICIDI ...




http://video.corriere.it/grecia-il-conto-disperazione-diecimila-suicidi-5-anni-l-ultimo-quello-mio-figlio/604464a8-0f8f-11e5-aa3a-b3683df52e95?fb_ref=Default

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