le sentenze dovrebbero essere definitive. la certezza della pena un dogma. la redenzione solo un fatto morale. intimo. ci si riabilita nel nostro io se lo si vuole e se si crede sia possibile farlo. la giustizia è tenuta ad applicare la legge. e a infliggere condanne. la buona condotta deve essere ex ante e non ex post.
ma dove l’autorità non è riconosciuta come tale e la sovranità dello stato considerata un appendice di tutte le altre che pervadono il nostro sistema, questo è un aspetto superfluo.
domani ucciderò una persona e millanterò una giustificazione ideologica.
scatenerò un putiferio. si attiveranno i media. i politici. la pubblica opinione. si farà revisionismo storico. si manifesterà e si faranno fiaccolate. mi difenderà gratis un pool di avvocati che avranno come compenso pubblicità gratuita. sarò portato alle luci della ribalta. poi mi condanneranno nei tre gradi di giudizio previsti, e nei due successivi al primo la mia pena sarà ridotta della metà. avrò una buona condotta in carcere. pubblicherò un libro e scriverò articoli su giornali. poi chiederanno di farmi uscire prima. domiciliari. al mattino al lavoro. magari in un posto pagato dallo stato. finché, dopo circa un terzo della mia condanna effettiva, non sarò di nuovo libero.
quanta è bella giovinezza
che si fugge tuttavia
chi vuol esser lieto sia
del doman non v’è certezza.
della pena.
pensieri (aforismi) & dialoghi tossici
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