CINQUE
Il film noleggiato narra la storia di un amore. E mentre i fotogrammi si susseguono vertiginosi con sottofondo musicale nel bacio hollywoodiano dei protagonisti una lacrima scende furtiva dal tuo viso scarnito e rugato.
Un bacio.
Quando è stata l’ultima volta che un bacio ha rapito i tuoi sensi? Un bacio tenero. appassionato. tenue. Arrossato. Nel palpito nel cuore. E non nel duro del cazzo in qualche anfratto notturno con una troia che non vede l’ora di succhiartelo?
Vattelo a ricordare.
E il film non è più un film. Diviene la tua personale storia d’amore con quella splendida protagonista. E ti scopri ad accarezzargli i capelli. In un lento, esasperante magico momento di occhi negli occhi. In un lento ed esasperante momento di catarsi elettrica e melodica. Nell’ondivago e tremulo battere di ciglia in accordo con il sangue arterioso che all’improvviso fluisce docile dal tuo muscolo non più battente a ritmo di acdc, ma dondolante sulle note fragili e sospirate di allevi.
Ed il rigurgito di tempi passati ti inghiotte come un mulinello nelle acque di un lago vulcanico nell’agosto scintillante di un estate frivola e spensierata. E dolce è l’abbandono in quel naufragar poetico di prevert. Smielato, ma cazzo se desiderato. Quanto saresti disposto a pagare? Quale potrebbero essere il prezzo? È mai possibile quantificarlo nella vile moneta con la quale oramai misuri tutto quello che la tua misera vita può darti? I calcoli si sgranano matematici in addizioni e sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni. Ma il conto non torna. Non può tornare. Per quanto cerchi di arrivare all’uguale sei sempre costretto a ricominciare. E lo fai. E inizi a piangere. E ricominci. E piangi di più. E di nuovo. Ed ora il profluvio è torrenziale. Insostenibile. Incontenibile. E il conto non torna. E la penna cade.il foglio scivola in terra. Il film continua a girare. Il mondo si capovolge. Tu ti allontani.
Non c’è prezzo.
E non hai nemmeno mastercard per tutto il resto.
Il film noleggiato narra la storia di un amore. E mentre i fotogrammi si susseguono vertiginosi con sottofondo musicale nel bacio hollywoodiano dei protagonisti una lacrima scende furtiva dal tuo viso scarnito e rugato.
Un bacio.
Quando è stata l’ultima volta che un bacio ha rapito i tuoi sensi? Un bacio tenero. appassionato. tenue. Arrossato. Nel palpito nel cuore. E non nel duro del cazzo in qualche anfratto notturno con una troia che non vede l’ora di succhiartelo?
Vattelo a ricordare.
E il film non è più un film. Diviene la tua personale storia d’amore con quella splendida protagonista. E ti scopri ad accarezzargli i capelli. In un lento, esasperante magico momento di occhi negli occhi. In un lento ed esasperante momento di catarsi elettrica e melodica. Nell’ondivago e tremulo battere di ciglia in accordo con il sangue arterioso che all’improvviso fluisce docile dal tuo muscolo non più battente a ritmo di acdc, ma dondolante sulle note fragili e sospirate di allevi.
Ed il rigurgito di tempi passati ti inghiotte come un mulinello nelle acque di un lago vulcanico nell’agosto scintillante di un estate frivola e spensierata. E dolce è l’abbandono in quel naufragar poetico di prevert. Smielato, ma cazzo se desiderato. Quanto saresti disposto a pagare? Quale potrebbero essere il prezzo? È mai possibile quantificarlo nella vile moneta con la quale oramai misuri tutto quello che la tua misera vita può darti? I calcoli si sgranano matematici in addizioni e sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni. Ma il conto non torna. Non può tornare. Per quanto cerchi di arrivare all’uguale sei sempre costretto a ricominciare. E lo fai. E inizi a piangere. E ricominci. E piangi di più. E di nuovo. Ed ora il profluvio è torrenziale. Insostenibile. Incontenibile. E il conto non torna. E la penna cade.il foglio scivola in terra. Il film continua a girare. Il mondo si capovolge. Tu ti allontani.
Non c’è prezzo.
E non hai nemmeno mastercard per tutto il resto.
pensieri (aforismi) & dialoghi tossici
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