domenica 5 ottobre 2014

ABOUT ME

... e così, senza neanche accorgermene sono arrivato alla mia terza pubblicazione ... dopo "Una vita perfetta" e "In dodici ore circa", il primo ottobre ho pubblicato anche "Sette volte l'amore".
Ognuna di esse ha un approccio diverso di scrittura: dal classico romanzo di una vita perfetta, alla sceneggiatura romanzata di in dodici ore circa, per arrivare ai dialoghi corrosivi di sette volte l'amore.
Non avendo, inoltre, mai presentato un libro stavolta per questo ultimo lavoro ho deciso di fare promozione con un video, visibile su questo blog e su you tube, con l'aiuto di Andrea Vona, che ha composto la musica e montato le immagini.
Mi sembra che il risultato sia stato soddisfacente; per noi, comunque, lo è.
E condividere questa esperienza è stato molto costruttivo; lavorare assieme è stato coinvolgente e molto, molto gratificante.
Il lavoro completo mi ha preso quasi due anni di tempo fra il progettarlo e vederlo, infine, pubblicato. Ho optato per il self publishing, con l'hub Frenico, dopo le prime due esperienze con editori classici, ovvero la stampa del prodotto e l'acquisto in libreria, soprattutto perché così l'opera è facilmente reperibile (basta scaricare un lettore tipo Kindle sul supporto che si ha in uso) ed ha costi molto, molto contenuti (il prezzo di acquisto è di Euro 3, 99).
... Arriva una momento, nella vita, nel quale tutto diviene chiaro ... un momento nel quale tutto cambia, e nulla resterà com'è ... e nel complicato rapporto tra uomo e donna quel tutto può assumere contorni indecifrabili ...
In questa brevissima sinossi dell'opera ho cercato di racchiuderne l'idea, il senso non più ottuso ma acuto di quel momento nel  rapporto d'amore; rapporto contestualizzato nel frenetico modello sociale che viviamo, dove, a mio modo di vedere, la causalità continua  degli eventi ed il loro continuo intrecciarsi, abbinati alla profonda crisi comunicativa esistente,  ne hanno radicalmente cambiato il significato.
Il nostro modo di vivere non è più lo stesso, pur nell'apparente staticità e stabilità che forse vogliamo, per forza di cose, affibbiargli.
Emerge un senso di solitudine, seppur non di abbandono; riaffiora, di contro, una volontà di recuperare valori apparentemente sopiti, facendoli uscire da una visuale egocentrica, per radicarli in un contesto sociale più vivibile e meno affettato, nel quale non fare o dire la cosa corretta ma la cosa giusta, da dire o da fare.
La scelta del dialogo per arrivare a "fare" nasce dalla mia profonda inquietudine per l'imposizione coatta e silenziosa delle scelte, molte delle quali derivanti da costruzioni mentali deviate dai flussi mediatici che inondano il nostro quotidiano, nei quali fluttuiamo più o meno consapevolmente.
A volte la decisione più rapida potrebbe essere quella socialmente più condivisibile, ma non è detto che sia quella che ci porti più sollievo o beneficio. A volte la decisione più sofferta ma non aderente al modello che viviamo può tradursi in un futuro più sereno e felice.
Non lo so. Non conosco verità, vivo perennemente nel dubbio. E nel dubbio mi pongo domande, ma queste domande vorrei farle e non subirle solo su me stesso, cercando risposte che il più delle volte non ho.
Parlare, affrontare l'altro senza remore in un incontro produttivo, fondato non sulla "paura" di dire, ma sulla libertà di farlo. Sentirmi libero nel rispetto della libertà altrui, non nascondendomi nel politicamente corretto che è stato la stella polare sociale dell'ultimo decennio e più.
L'amore, inteso come rapporto uomo donna, può rappresentare il simbolo, per me, di questa nuova età dell'oro che dovremmo cercare di vivere, non assuefandoci a regole imperative non scritte ma, di fatto, imposte dalla sovrastruttura che regola la nostra società.
La società siamo noi, e le regole per viverla dovremmo imporle noi. Con il dialogo, positivo e non urlato, perché non c'è bisogno di alzare i toni per affermare un pensiero, se il pensiero che vogliamo proporre ha un fondamento ...
 

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