Roma, Vittoriano, fino
al 2 febbraio 2014
a cura della Storica
dell'Arte Maria Teresa Benedetti
L'affermazione di Trombadori su
Cézanne, vergata nel cartellone all'ascesa fra il primo ed il piano terra del
complesso del Vittoriano dove sono esposte le circa cento opere visibile in
questa rassegna, racchiude il senso
dell'esposizione e come l'arte pittorica del secolo scorso sia stata
attraversata e corrotta dal "sacerdote
dell'arte":
Il fenomeno più complesso, straordinario e suggestivo che sia apparso
nel cielo dell'arte in Europa.
L'itinerario nel quale si snodano
le opere esposte al Vittoriano, articolato
in quattro sezioni tematiche e iconografiche: nature morte, nudi, paesaggi e
ritratti, traccia l'influenza che il "padre
dei moderni" Cézanne, come riconosciuto, tra gli altri, da Matisse e
Picasso, ha avuto in tutti i movimenti nati nel post-impressionismo e celebra
una delle più fiorenti ed intense stagioni pittoriche del nostro Paese.
Sono esposte opere, tra le altre, di Giorgio Morandi,
Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Gino Severini, Mario Sironi, Fausto Pirandello,
Corrado Cagli, Giuseppe Colagrossi e Francesco Trombadori.
Al di là, appunto, di ammirare comunque un'icona della
pittura come Cézanne, il vernissage del Vittoriano regala al visitatore la
possibilità di vedere opere in maggioranza appartenenti a collezioni private di
artisti italiani di enorme spessore e che raramente è possibile gustare dal
vivo:
gli entusiasmanti "IL
VIALE GRANDE A VILLA STRUHL" e "PAESAGGIO CAMPESTRE", di Trombadori, luce e colore di straordinaria intensità, che
sembra scendere direttamente dal cielo; l'ossidante "PAESAGGIO DI MONTAGNA" di Sironi, il suo "ADAMO ED EVA", nudo scultorico
picassiano di intense ed audaci volumetrie (313 x 193) ed il "NUDO CON FRUTTERIA" in un
convincente seppur asfissiante gioco di chiaro scuri; la tenerezza della donna nuda
con il viso coperto mentre attraversa uno spogliatoio di uomini nudi del "IL VESTIBOLO", di Colagrossi; i
ritratti di Boccioni "SILVIA"
e "RITRATTO DELLA SIGNORA
CRAGNOLINI FANNA", pittura armonica e violenta dai colori strepitosi.
Un appuntamento da non perdere
assolutamente, nel quale immergersi e nuotare in apnea, per riaffiorare
all'uscita beneficiati di tanta capacità espressiva esplosa nei primi del
novecento in un Paese che sembrava incapace, in quel momento, di essere ancora
fertile terra di inarrivabili artisti.
(vedi post
novembre 2011 - Cèzanne, Palazzo Reale,
Milano)
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