OTTO
Niente rimorsi. Nessu rimpianto. Nessun dolore. È il mantra che sempre si ripete. Nell’auto convincimento che questa è l’unica via possibile. La sola conosciuta. La sola illuminata. Il petulante mondo robotizzato attiva sensori tecnologici di evoluzione pur rimanendo fondamentalmente se stesso. Rivitalizzandosi ogni volta iniettandosi dosi di adrenalina mascherata da novità che dovrebbero segnare nuove ere. Ma cambiare faccia nel maquillage non permuta l’essenza primordiale che permea l’uomo rimasto se stesso nel volgere breve di millenni. La sete di potere e ricchezza non scema. La voglia di primeggiare e comandare folle avvizzite non demorde. Controllare masse è sempre l’imperativo di pochi. Che si tramandano segreti codificati e rivoltanti. In associazioni che definiamo massoniche. Per quello che vuol dire. Per quello che può voler dire. Un passata di fondotinta. L’innovazione. Il perpetrare la dinastia umana che di umano non ha nulla, se mai l’ha avuto. Una catarsi collettiva a dosaggio controllato. La rete. Il telefono cellulare. La possibilità di trasvolare a basso costo. L’istruzione. La religione. La parola democrazia. Il senso ottuso. Csi. Marte. Il vecchio testamento che prorompe in ogni situazione. Buddha. Il corano. Il finto allunaggio. Fotoritocco. Le piramidi. I maya. Gli antichi romani. La filosofia. L’ancestrale paura. La psicoanalisi. La macchina della verità. Il ripartitore di frenata. Il motore turbo. I tatuaggi. Le dentiere. Mio nonno in africa. Uma turman. Tarantino. Mastroianni al telefono. Dino risi e i suoi mostri. La mangano. L’africa nera. Il dittatore cannibale. l’omicidio di jfk. Andreotti. Moro. La strage di bologna. I segreti di stato. I servizi deviati. Mio cugino che si sposa in chiesa. Mia zia che ha speso 15 milioni per una pelliccia che non ha mai indossato. Jim morrison che vive in Alaska con l’unico re che il rock and roll abbia mai avuto e che formano una bellissima coppia ibernata fra i ghiacci dei desideri di fans più ibernati di loro. Kerouac sulla route 66. buckoski attaccato alla bottiglia mentre una brutta e sdentata alcolizzata lo spompina. I miracoli di Carol Woityla. Nerone che da fuoco a roma. Il mio vicino che da fuoco al gatto. La callas e la sua voce. L’oscar a henry fonda per il lago dorato. Nannarella. L’accattone di pasolini. I deliri di hitler. The dark side of the moon.
Vogliamo continuare?
A che pro?
Una catarsi collettiva a dosaggio controllato.
Niente rimorsi. Nessu rimpianto. Nessun dolore. È il mantra che sempre si ripete. Nell’auto convincimento che questa è l’unica via possibile. La sola conosciuta. La sola illuminata. Il petulante mondo robotizzato attiva sensori tecnologici di evoluzione pur rimanendo fondamentalmente se stesso. Rivitalizzandosi ogni volta iniettandosi dosi di adrenalina mascherata da novità che dovrebbero segnare nuove ere. Ma cambiare faccia nel maquillage non permuta l’essenza primordiale che permea l’uomo rimasto se stesso nel volgere breve di millenni. La sete di potere e ricchezza non scema. La voglia di primeggiare e comandare folle avvizzite non demorde. Controllare masse è sempre l’imperativo di pochi. Che si tramandano segreti codificati e rivoltanti. In associazioni che definiamo massoniche. Per quello che vuol dire. Per quello che può voler dire. Un passata di fondotinta. L’innovazione. Il perpetrare la dinastia umana che di umano non ha nulla, se mai l’ha avuto. Una catarsi collettiva a dosaggio controllato. La rete. Il telefono cellulare. La possibilità di trasvolare a basso costo. L’istruzione. La religione. La parola democrazia. Il senso ottuso. Csi. Marte. Il vecchio testamento che prorompe in ogni situazione. Buddha. Il corano. Il finto allunaggio. Fotoritocco. Le piramidi. I maya. Gli antichi romani. La filosofia. L’ancestrale paura. La psicoanalisi. La macchina della verità. Il ripartitore di frenata. Il motore turbo. I tatuaggi. Le dentiere. Mio nonno in africa. Uma turman. Tarantino. Mastroianni al telefono. Dino risi e i suoi mostri. La mangano. L’africa nera. Il dittatore cannibale. l’omicidio di jfk. Andreotti. Moro. La strage di bologna. I segreti di stato. I servizi deviati. Mio cugino che si sposa in chiesa. Mia zia che ha speso 15 milioni per una pelliccia che non ha mai indossato. Jim morrison che vive in Alaska con l’unico re che il rock and roll abbia mai avuto e che formano una bellissima coppia ibernata fra i ghiacci dei desideri di fans più ibernati di loro. Kerouac sulla route 66. buckoski attaccato alla bottiglia mentre una brutta e sdentata alcolizzata lo spompina. I miracoli di Carol Woityla. Nerone che da fuoco a roma. Il mio vicino che da fuoco al gatto. La callas e la sua voce. L’oscar a henry fonda per il lago dorato. Nannarella. L’accattone di pasolini. I deliri di hitler. The dark side of the moon.
Vogliamo continuare?
A che pro?
Una catarsi collettiva a dosaggio controllato.
pensieri (aforismi) & dialoghi tossici
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