NOVE
Contemplo l’elenco telefonico del mio modesto cellulare. Nessun nome registrato li sopra mi procura brividi. Eppure rappresenta le uniche persone con i quali mi relaziono con una certa continuità e con un certo profitto. Dovrei rivedere alcune mie priorità. Oppure cambiarle. Trasformarle. Elevarle. O cannibalizzarle. Parola terribile che ho appena partorito nel fuoriuscire magmatico dei miei pensieri. Un effluvio plastico e fuorviante. Inodore e insapore. Eretico e miope. Trascendente e banale.
Intanto contemplo. E vorrei chiamare. Ma non so cosa dire. E quello che è peggio non so quanto non saprò cosa dire mentre aspetto godot.
E questa una cosa preoccupante?
Quante persone si pongono durante il loro breve apparire nel tempo umano questo dilemma? È poi la cosa giusta da chiedersi?
Non è meglio pensare a quante fiche scoperò A quanti figli farò. A cosa erediterò. A dove sarò seppellito.A quanto guadagnerò fra un anno. Alla prossima interrogazione. A chi dare il voto. A quello stronzo del vicino. Alle parole del papa. A dove comprare la roba. Ai nuovi occhiali da sole. Alla collega ninfomane. Al capo che mi trascura. Alla domenica in chiesa. Alle vacanze di natale e poi a quelle d’agosto. Al mutuo prima casa. Al debito con il mio amico. Alla carta di credito. Al nuovo libro di su henry potter. Alla moglie del tenente colombo. A come cazzo faceva perry mason a capire subito che chi avrebbe difeso era innocente. Alle persone in galera per sbaglio. Al crollo del muro di berlino. Ai salotti radical chic di roma. Alle ipotesi di buon governo. Al furto del secolo che avviene ogni anno. Alla festa di sabato. Alla moglie di uno che conosco scopata da tre sconosciuti nella sala della villa per scambisti. A pablo escobar auto reclusosi nel carcere da lui stesso costruito. A cuba. Alla cina. A cosa fare per cena. Alla nuova domestica. A come spendere un milione di euro in quarantacinque minuti. Allo shopping sfrenato. A come scopa tarantino. E con chi. A vittorio gasmann che recita dante. E poi a benigni che fa lo stesso. A berlinguer. Ai soldi di berlusconi. A sua figlia marina che chiaverei volentieri. A ugo Foscolo. Ai matia bazar. A pippo baudo che si spoglia mentre katia ricciarelli in autoreggente si masturba nell’attesa. Al mio amico che quando viene urla come un ossesso. A quando mi ha chiesto di scopargli la ragazza che lui voleva guardare fottere e godere. A fidel castro da giovane. A mussolini bambino. Ai padri fondatori della comunità europea. All’euro. A topolino. Alla moto. Alla….
Priorità.
Da cambiare. Trasformare. Elevare. cannibalizzare.
Non sapendo cosa dire.
aspettando godot.
Contemplo l’elenco telefonico del mio modesto cellulare. Nessun nome registrato li sopra mi procura brividi. Eppure rappresenta le uniche persone con i quali mi relaziono con una certa continuità e con un certo profitto. Dovrei rivedere alcune mie priorità. Oppure cambiarle. Trasformarle. Elevarle. O cannibalizzarle. Parola terribile che ho appena partorito nel fuoriuscire magmatico dei miei pensieri. Un effluvio plastico e fuorviante. Inodore e insapore. Eretico e miope. Trascendente e banale.
Intanto contemplo. E vorrei chiamare. Ma non so cosa dire. E quello che è peggio non so quanto non saprò cosa dire mentre aspetto godot.
E questa una cosa preoccupante?
Quante persone si pongono durante il loro breve apparire nel tempo umano questo dilemma? È poi la cosa giusta da chiedersi?
Non è meglio pensare a quante fiche scoperò A quanti figli farò. A cosa erediterò. A dove sarò seppellito.A quanto guadagnerò fra un anno. Alla prossima interrogazione. A chi dare il voto. A quello stronzo del vicino. Alle parole del papa. A dove comprare la roba. Ai nuovi occhiali da sole. Alla collega ninfomane. Al capo che mi trascura. Alla domenica in chiesa. Alle vacanze di natale e poi a quelle d’agosto. Al mutuo prima casa. Al debito con il mio amico. Alla carta di credito. Al nuovo libro di su henry potter. Alla moglie del tenente colombo. A come cazzo faceva perry mason a capire subito che chi avrebbe difeso era innocente. Alle persone in galera per sbaglio. Al crollo del muro di berlino. Ai salotti radical chic di roma. Alle ipotesi di buon governo. Al furto del secolo che avviene ogni anno. Alla festa di sabato. Alla moglie di uno che conosco scopata da tre sconosciuti nella sala della villa per scambisti. A pablo escobar auto reclusosi nel carcere da lui stesso costruito. A cuba. Alla cina. A cosa fare per cena. Alla nuova domestica. A come spendere un milione di euro in quarantacinque minuti. Allo shopping sfrenato. A come scopa tarantino. E con chi. A vittorio gasmann che recita dante. E poi a benigni che fa lo stesso. A berlinguer. Ai soldi di berlusconi. A sua figlia marina che chiaverei volentieri. A ugo Foscolo. Ai matia bazar. A pippo baudo che si spoglia mentre katia ricciarelli in autoreggente si masturba nell’attesa. Al mio amico che quando viene urla come un ossesso. A quando mi ha chiesto di scopargli la ragazza che lui voleva guardare fottere e godere. A fidel castro da giovane. A mussolini bambino. Ai padri fondatori della comunità europea. All’euro. A topolino. Alla moto. Alla….
Priorità.
Da cambiare. Trasformare. Elevare. cannibalizzare.
Non sapendo cosa dire.
aspettando godot.
pensieri (aforismi) & dialoghi tossici