martedì 1 dicembre 2015

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ... MADIA E DINTORNI

Leggevo domenica sul Messaggero (una volta un buon giornale oggi veramente pessimo), comunque sempre ben attento al ciò che accade dentro e fuori la P.A., che la Ministra Madia, ovviamente solo come rappresentanza e non come legislatore,  ha annunciato con enfasi che la proposta di legge di equiparare i reati contro la P.A e quelli commessi dagli appartenenti alla stessa P.A. ai reati di mafia è al vaglio del Senato e che non verrà modificata. Bene.
Poi, l'articolo continuava sullo strabiliante fatto che nell'anno 2014 solo 220 dipendenti della P.A. sono stati licenziati per reati come minimo di concussione (che tra l'altro è già molto grave di per se) su circa 3.500.000 (numero per difetto) di impiegati nella più grande azienda italiana, e la seconda o terza d'europa, ovvero lo 0,006% del totale.
Solo 220.
Io lavoro nella P.A. da 20 anni. E lavoro nella P.A. fiscale, ovvero il top della Pubblica Amministrazione, non perché siamo i più bravi ma perché è il settore su cui fonda tutto il sistema Italia, ovvero riscossione dei tributi con caccia all'evasore.
Bene.
E' vergognoso che si possa scrivere la parola solo prima del numero 220 che di per se è un numero enorme per contare persone che hanno perpetrato reati all'interno della P.A. tanto da meritare il licenziamento e che testimonia un fatto ineludibile: la legge esistente è sufficiente per quel tipo di reati non occorre inasprirla.
Ma il paese della demagogia imperante trova facile additare tutti i mali che gli vengono contestati al personale dipendente della P.A..
Bene. Anzi, male.
I dipendenti organi della P.A sono assunti con concorso pubblico; poi ci sono i dipendenti occasionali, ovvero quelli eletti alle elezioni e quelli che lavorano con questi durante il mandato. 
Prima cosa occorre specificare bene questa dicotomia, in quanto queste ultime due categorie non dovrebbero rientrare nel computo dei dipendenti P.A. ma nel computo della politica che si occupa di P.A. e dei vari portaborse che si aggirano nei corridoi delle strutture comunali/provinciali/regionali.
Poi tornando al solo prima del numero 220, questi non è stato usato per dire "beh, sono pochi, pochissimi" come avrebbe dovuto, ma è stato invece usato per dire che "è impossibile che solo 220 persone sono state arrestate fra questa marea di delinquenti".
Beh, io sono orgoglioso di servire il mio Paese lavorando nella P.A pur sottopagato (il mio contratto di lavoro non viene rinnovato dal 14 anni).
Dirigo un ufficio con 15 dipendenti, guadagno 1.600,00 euro al mese, e fatturo circa 2.000.000 di euro al mese di tributi riscossi; in tutti gli anni passati nella P.A. a maggior rischio di concussione ho avuto il dispiacere di vedere solo una persona arrestata, condannata e licenziata fra decine di migliaia.
Viene tanta gente nel mio ufficio a chiedere una proroga, un aiuto, un consiglio, una mano, si non mi vergogno a dirlo.
E' gente che lavora e che tutti i giorni si deve districare nella giungla delle tasse.
Ma di questo nessuno parla. Di 3.500.000 persone che tutti i giorni si alzano e vanno a fare il loro dovere. Si, ci saranno dei fannulloni, degli incapaci, degli inetti (ma lo Stato fa i concorsi e lo Stato risponde di chi assume come ogni impresa), anche dei delinquenti (non posso e non voglio negarlo), ma se questo Paese tutti i giorni alza la serranda della P.A. lo deve a tutta questa gente. Non vogliamo un grazie. Ma rispetto si, questo, credo, che sia dovuto.

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