Ogni tanto mi capita di guardarmi attorno ...
Ogni tanto mi capita anche di pensare ...
E ogni volta c'è qualcosa che non mi torna ...
Viviamo in un apparente organizzazione societaria di cosidetti normodotati, considerando tutti gli altri eccezzioni che confermano la regola.
Eppure mi capita sempre più spesso di riflettere sul fatto che queste paventate eccezioni sono, invece, le uniche capaci di cose eccezionali, fuori norma direi.
Così che i presunti normodotati sembrano essere quelli che secondo la nostra strumentale considerazione dovrebbero non esserlo.
Apparentemente vivere una dimensione di normalità sembra escludere la possibilità che chi c'è dentro possa approcciare a qualcosa di eccezionale.
Essere normodotati sembra equivalere a camminare su di una retta che congiunge due punti essenziali: nascere e morire.
Sembra equivalere ad una vita senza scosse, priva della scintilla che crea l'illuminazione che cambia il corso delle cose.
Il normodotato, così, si appiattisce sulla sua presunta normalità e appiattito vive, aspettando.
Cosa, non sembra dato sapere.
Il non normodotato invece cerca; si ingegna; fatica; prova; fallisce; ritenta; sperimenta; vive nella frustrazione dell'insuccesso; gioisce nell'euforia del successo; percorre strade mai battute prima; arranca, ma non demorde; lotta, con tutte le sue forze.
Il normodotato si lascia scivolare sulle melliflue acque della vita; il non normodotato cerca di cambiare il corso definito delle medesime acque, mai chete dal suo punto di vista.
Persone senza gambe corrono i cento metri più velocemente di qualsiasi normodotato apparente; persone capaci di guardare oltre il muro scindono cellule ristrutturando l'entità biologica umana.
Le prime, sperimentando sulla loro pelle, permettono a migliaia di altre persone di tornare a camminare vivendo una vita normale.
Le seconde combattono malattie e guardano ad un futuro senza di esse.
E potremmo continuare ...
Eppure il portatore di handicapp e il genio sono comunque un eccezione nella scala di valori che struttura il nostro mondo sociale ...
Dov'è l'errore?
Non sarà che sono loro, invece, i normodotati ... ?
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