GOODBYE VIETNAM ...
ieri la mia amica Annalisa ha postato questo ideale epitaffio per Robin Williams e mi è piaciuto molto, tanto ... Forse è il miglior saluto che si poteva concepire per uno degli artisti più significativi del nostro tempo.
Good morning vietnam, 1987- Golden Globe, L'attimo fuggente, 1989, Cadillac man, 1990, Risvegli, 1990, Hook Capitan Uncino, 1991, la legenda del re pescatore, 1991- golden globe, Toys, 1992, Mts Doubtfire, 1993, Jumanji, 1995, Piume di struzzo, 1996, Will Hunting genio ribelle, 1997 - premio oscar miglior attore non protagonista, l'uomo bicentenario, 1999 ...
Oltre 50 film in carriera, di cui quelli sopra citati per me i migliori in assoluto ...
ci ha fatto ridere Robin, da quando in bianco e nero vedevamo MORK e MINDY in piccoli televisori in cucina alle sette e venti prima di cena ..
Ci ha fatto piangere Robin, quando si spegne nella scena finale dell'uomo bicentenario ...
Ci ha fatto pensare Robin, quando veste il ruolo del professore ne l'attimo fuggente ...
Un attore straordinario, una persona eccezionale ( pagò tutte le costosissime cure di Christopher Reeve, alias Superman, quando rimase paralizzato cadendo da cavallo e non aveva più i mezzi per farlo) ...
A volte la vita reale non è così sfavillante come può far sembrare il red carpet ... Anche le persone con un immenso talento sono fragili esseri umani, e come tali vivono ...
ma non serve stare qua ora a fare retorica ...
ringrazio idealmente Robin Williams per avermi regalato emozioni guardandolo sullo schermo e per aver sempre proposto un messaggio di buoni sentimenti e amore per il prossimo ...
Ed è così che continuerò a guardare i suoi film ... Ridendo e piangendo ... Riflettendo sul senso della vita ...
GOODBYE MR VIETNAM ... NANO NANO ...
martedì 12 agosto 2014
sabato 9 agosto 2014
MIXOFOBIA
La "mixofobia" è una reazione altamente prevedibile e diffusa alla stupefacente, terrificante e snervante varietà di tipi umani e di stili di vita che si incontrano e vengono a contatto fianco a fianco nelle strade delle città contemporanee, non solo in quelle zone ufficialmente proclamate (e per questo motivo evitate) "quartieri violenti" o "strade malfamate" , ma anche nelle "normali" (leggi: non protette da " spazi di interdizione") aree di residenza.
ZYGMUNT BAUMAN - il demone della paura
ZYGMUNT BAUMAN - il demone della paura
NORMODOTATI
Ogni tanto mi capita di guardarmi attorno ...
Ogni tanto mi capita anche di pensare ...
E ogni volta c'è qualcosa che non mi torna ...
Viviamo in un apparente organizzazione societaria di cosidetti normodotati, considerando tutti gli altri eccezzioni che confermano la regola.
Eppure mi capita sempre più spesso di riflettere sul fatto che queste paventate eccezioni sono, invece, le uniche capaci di cose eccezionali, fuori norma direi.
Così che i presunti normodotati sembrano essere quelli che secondo la nostra strumentale considerazione dovrebbero non esserlo.
Apparentemente vivere una dimensione di normalità sembra escludere la possibilità che chi c'è dentro possa approcciare a qualcosa di eccezionale.
Essere normodotati sembra equivalere a camminare su di una retta che congiunge due punti essenziali: nascere e morire.
Sembra equivalere ad una vita senza scosse, priva della scintilla che crea l'illuminazione che cambia il corso delle cose.
Il normodotato, così, si appiattisce sulla sua presunta normalità e appiattito vive, aspettando.
Cosa, non sembra dato sapere.
Il non normodotato invece cerca; si ingegna; fatica; prova; fallisce; ritenta; sperimenta; vive nella frustrazione dell'insuccesso; gioisce nell'euforia del successo; percorre strade mai battute prima; arranca, ma non demorde; lotta, con tutte le sue forze.
Il normodotato si lascia scivolare sulle melliflue acque della vita; il non normodotato cerca di cambiare il corso definito delle medesime acque, mai chete dal suo punto di vista.
Persone senza gambe corrono i cento metri più velocemente di qualsiasi normodotato apparente; persone capaci di guardare oltre il muro scindono cellule ristrutturando l'entità biologica umana.
Le prime, sperimentando sulla loro pelle, permettono a migliaia di altre persone di tornare a camminare vivendo una vita normale.
Le seconde combattono malattie e guardano ad un futuro senza di esse.
E potremmo continuare ...
Eppure il portatore di handicapp e il genio sono comunque un eccezione nella scala di valori che struttura il nostro mondo sociale ...
Dov'è l'errore?
Non sarà che sono loro, invece, i normodotati ... ?
Ogni tanto mi capita anche di pensare ...
E ogni volta c'è qualcosa che non mi torna ...
Viviamo in un apparente organizzazione societaria di cosidetti normodotati, considerando tutti gli altri eccezzioni che confermano la regola.
Eppure mi capita sempre più spesso di riflettere sul fatto che queste paventate eccezioni sono, invece, le uniche capaci di cose eccezionali, fuori norma direi.
Così che i presunti normodotati sembrano essere quelli che secondo la nostra strumentale considerazione dovrebbero non esserlo.
Apparentemente vivere una dimensione di normalità sembra escludere la possibilità che chi c'è dentro possa approcciare a qualcosa di eccezionale.
Essere normodotati sembra equivalere a camminare su di una retta che congiunge due punti essenziali: nascere e morire.
Sembra equivalere ad una vita senza scosse, priva della scintilla che crea l'illuminazione che cambia il corso delle cose.
Il normodotato, così, si appiattisce sulla sua presunta normalità e appiattito vive, aspettando.
Cosa, non sembra dato sapere.
Il non normodotato invece cerca; si ingegna; fatica; prova; fallisce; ritenta; sperimenta; vive nella frustrazione dell'insuccesso; gioisce nell'euforia del successo; percorre strade mai battute prima; arranca, ma non demorde; lotta, con tutte le sue forze.
Il normodotato si lascia scivolare sulle melliflue acque della vita; il non normodotato cerca di cambiare il corso definito delle medesime acque, mai chete dal suo punto di vista.
Persone senza gambe corrono i cento metri più velocemente di qualsiasi normodotato apparente; persone capaci di guardare oltre il muro scindono cellule ristrutturando l'entità biologica umana.
Le prime, sperimentando sulla loro pelle, permettono a migliaia di altre persone di tornare a camminare vivendo una vita normale.
Le seconde combattono malattie e guardano ad un futuro senza di esse.
E potremmo continuare ...
Eppure il portatore di handicapp e il genio sono comunque un eccezione nella scala di valori che struttura il nostro mondo sociale ...
Dov'è l'errore?
Non sarà che sono loro, invece, i normodotati ... ?
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