1.
Quanto sei
legato al luogo nel quale sei nato ed ai Castelli Romani in senso generale?
Il mio e’ un
legame strettamente connesso con la bellezza, con i profumi dei boschi di
castagno,con l’acqua dolce
dei laghi, con i panorami avvolgenti dei giorni di tramontana...
La storia che si respira, le tradizioni, il vino e i dialetti, la mistica di Diana e del “mons albanus”; la sorpresa che leggi negli occhi dei visitatori e’ la stessa che ho io e che si rinnova continuamente...
Ricordo con tenerezza gli anni trascorsi all’estero e la mia consapevolezza che un giorno sarei tornato a casa..
La storia che si respira, le tradizioni, il vino e i dialetti, la mistica di Diana e del “mons albanus”; la sorpresa che leggi negli occhi dei visitatori e’ la stessa che ho io e che si rinnova continuamente...
Ricordo con tenerezza gli anni trascorsi all’estero e la mia consapevolezza che un giorno sarei tornato a casa..
2.
Quando e come
nasce l'idea di "Salviamo il lago Albano?
Il gruppo “Salviamo il Lago Albano” nasce con la
scoperta dei social network e la voglia di sperimentare nuove forme di
partecipazione sociale alternative al rapporto frontale tradizionale dei media
e dei partiti... Una aggregazione orizzontale, non gerarchica, dove tutte le persone possano recepire ma al tempo
stesso produrre contenuti, iniziative e proposte finalizzate alla difesa e alla
valorizzazione della propria terra.
Inutile dire che la motivazione principale sia scaturita dall’emergenza di una enorme perdita del livello delle acque (oltre 5 metri) e dalle vergognose condizioni in cui versa l’ambiente circostante del nostro lago. ABUSI edilizi e scarichi illegali, costoni franati, eutrofizzazione e fioriture algali tossiche, incuria e sporcizia diffusa sulle spiagge... un assedio costante e violento ad una delle nostre risorse più’ preziose.
Ho sentito la necessità’ di fare qualcosa.
Inutile dire che la motivazione principale sia scaturita dall’emergenza di una enorme perdita del livello delle acque (oltre 5 metri) e dalle vergognose condizioni in cui versa l’ambiente circostante del nostro lago. ABUSI edilizi e scarichi illegali, costoni franati, eutrofizzazione e fioriture algali tossiche, incuria e sporcizia diffusa sulle spiagge... un assedio costante e violento ad una delle nostre risorse più’ preziose.
Ho sentito la necessità’ di fare qualcosa.
3.
Quali e
quante iniziative sono state intraprese?
Ad un primo
momento, dedicato alla diffusione e condivisione della apertura di uno spazio
di discussione e partecipazione all’interno del social network di Facebook, e’ seguita una lunga serie di
iniziative di pressione e sensibilizzazione, da incontri pubblici e question time con gli amministratori
competenti a interventi di pulizie delle sponde, manifestazioni simboliche di
protesta e sensibilizzazione, attività di ricerca e di raccolta della documentazione storica,
divulgazione collettiva di immagini e video attuali e passati, raccolte di
firme, pressione sugli organi sovracomunali e comunali al fine di attuare gli
interventi necessari, quantomeno, a fronteggiare l’emergenza del lago...a scongiurarne la morte.
4.
Credi che
questa esperienza possa essere propedeutica per altre iniziative? Se si, ne hai già qualcuna in mente? La
risposta avuta è stata soddisfacente? Oppure trovi che le lamentele, in senso
lato, restino fine a se stesse?
Dall’iniziativa
di “Salviamo il Lago Albano!!!” e’
nato il progetto FORUM PER I CASTELLI
ROMANI (al suo quarto anno di vita) che punta a costruire una rete
territoriale per la salvaguardia e la valorizzazione dei Castelli Romani. Le
risposte sono state abbastanza positive; tuttavia si riscontrano ancora grossi
ed evidenti limiti legati alla eccessiva frammentazione, ai personalismi e , mi
permetto di dire, a una scarsa capacità’ di visione rispetto alle enormi
potenzialità’ che il nostro territorio possiede.
Ora però’ bisogna procedere, occorre progettare e pianificare il cambiamento, trasmettere la visione di un territorio che dia opportunità’ e qualità’ di vita ai propri abitanti ma, nello stesso tempo, incalzare i vari livelli amministrativi per chiedere conto, verificare le responsabilità’ di azioni e inazioni e sottoporle al giudizio dei cittadini.
Inoltre, e questa e’ la cosa più’ spiacevole, devo constatare che nonostante gli sforzi di proposizione e di inviti all’aggregazione, continua la spocchiosa e tuttologa autoreferenzialità di chi, in nome di non so quale mandato istituzionale, pretende di avere l’esclusiva sui processi di (non)cambiamento dei Castelli Romani, creando doppioni e triploni che tendono ad escludere e a depotenziare le tante realtà’ territoriali con l’unico scopo di gestire l’unica forma (ahimè’) conosciuta di azione sociale e culturale: i finanziamenti pubblici.
Ora però’ bisogna procedere, occorre progettare e pianificare il cambiamento, trasmettere la visione di un territorio che dia opportunità’ e qualità’ di vita ai propri abitanti ma, nello stesso tempo, incalzare i vari livelli amministrativi per chiedere conto, verificare le responsabilità’ di azioni e inazioni e sottoporle al giudizio dei cittadini.
Inoltre, e questa e’ la cosa più’ spiacevole, devo constatare che nonostante gli sforzi di proposizione e di inviti all’aggregazione, continua la spocchiosa e tuttologa autoreferenzialità di chi, in nome di non so quale mandato istituzionale, pretende di avere l’esclusiva sui processi di (non)cambiamento dei Castelli Romani, creando doppioni e triploni che tendono ad escludere e a depotenziare le tante realtà’ territoriali con l’unico scopo di gestire l’unica forma (ahimè’) conosciuta di azione sociale e culturale: i finanziamenti pubblici.
5.
Chi ricopre
cariche sociali e chi no, possono
cooperare affinché si possa rendere migliore la realtà che oggi ci
circonda, facendo un saldo delle esperienze che tu stai vivendo come attivista
e promotore?
Il progetto di
costituzione di rete territoriale supera il concetto di cooperazione e introduce
invece il progetto di “territorio
intelligente”, dove ogni singolo attore, sia connesso
con gli altri e possa così sviluppare continue interrelazioni e attività
condivise.
Il primo risultato da ottenere infatti, e’ un radicale processo di cambiamento culturale senza il quale ogni azione, seppur meritevole, rimarrebbe fine a se stessa.
Il primo risultato da ottenere infatti, e’ un radicale processo di cambiamento culturale senza il quale ogni azione, seppur meritevole, rimarrebbe fine a se stessa.
Superare l'inerzia,
mettendo in gioco se stessi, dedicando parte del proprio tempo ad uno scopo
sociale... smetterla di recitare il mantra "piove, governo ladro!" che ha accompagnato, e tutt'ora
accompagna, l'italica indifferenza alla mobilità sociale.
Bonificare acque stagnanti
prossime a divenire paludi...
Luca Nardi ha promosso e
sostiene un impegno sociale, teso a migliorare i luoghi nei quali viviamo; è
riuscito a catalizzare interesse e a farne motrice per "fare", non solo a parole, "qualcosa" che possa, comunque, superare e cancellare una
situazione paradossale e vergognosa.
Partecipazione,
interrelazioni, attività condivise...un
territorio intelligente...un corpo che si muove e che muove...un pensiero
positivo che tende a mostrare una via possibile.
Uniamoci a questo pensiero,
proponendo un nuovo modello culturale adatto alle esigenze che si prospettano
nel futuro prossimo, uscendo dallo stato di minorità nel quale ci siamo
cacciati...possiamo e dobbiamo farlo...cerchiamo di averne, soprattutto, la
voglia...
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