domenica 2 febbraio 2014

CINQUE DOMANDE A: LUCA NARDI


1.       Quanto sei legato al luogo nel quale sei nato ed ai Castelli Romani in senso generale?

Il mio e’ un legame strettamente connesso con la bellezza, con i profumi dei boschi di castagno,con l’acqua dolce dei laghi, con i panorami avvolgenti dei giorni di tramontana...
La storia che si respira, le tradizioni, il vino e i dialetti, la mistica di Diana e del “mons albanus”; la sorpresa che leggi negli occhi dei visitatori e’ la stessa che ho io e che si rinnova continuamente...
Ricordo con tenerezza gli anni trascorsi all’estero e la mia consapevolezza che un giorno sarei tornato a casa..

2.       Quando e come nasce l'idea di "Salviamo il lago Albano?

Il gruppo “Salviamo il Lago Albano” nasce con la scoperta dei social network e la voglia di sperimentare nuove forme di partecipazione sociale alternative al rapporto frontale tradizionale dei media e dei partiti... Una aggregazione orizzontale, non gerarchica, dove tutte  le persone possano recepire ma al tempo stesso produrre contenuti, iniziative e proposte finalizzate alla difesa e alla valorizzazione della propria terra.  
Inutile dire che la motivazione principale sia scaturita dall’emergenza di una enorme perdita del livello delle acque (oltre 5 metri) e dalle  vergognose condizioni in cui versa l’ambiente circostante del nostro lago. ABUSI edilizi e scarichi illegali, costoni franati, eutrofizzazione e fioriture algali tossiche, incuria e sporcizia diffusa sulle spiagge... un assedio costante e violento ad una delle nostre risorse più’ preziose.
Ho sentito la necessità’ di fare qualcosa.
 
3.       Quali e quante iniziative sono state intraprese?

Ad un primo momento, dedicato alla diffusione e condivisione della apertura di uno spazio di discussione e partecipazione all’interno del social network di Facebook, e’ seguita una lunga serie di iniziative di pressione e sensibilizzazione, da incontri pubblici e question time con gli amministratori competenti a interventi di pulizie delle sponde, manifestazioni simboliche di protesta e sensibilizzazione, attività di ricerca e  di raccolta della documentazione storica, divulgazione collettiva di immagini e video attuali e passati, raccolte di firme, pressione sugli organi sovracomunali e comunali al fine di attuare gli interventi necessari, quantomeno, a fronteggiare l’emergenza del lago...a scongiurarne la morte.
 
4.       Credi che questa esperienza possa essere propedeutica per altre iniziative?   Se si, ne hai già qualcuna in mente? La risposta avuta è stata soddisfacente? Oppure trovi che le lamentele, in senso lato, restino fine a se stesse?
 
      Dall’iniziativa di “Salviamo il Lago Albano!!!” e’ nato il progetto FORUM PER I CASTELLI ROMANI (al suo quarto anno di vita) che punta a costruire una rete territoriale per la salvaguardia e la valorizzazione dei Castelli Romani. Le risposte sono state abbastanza positive; tuttavia si riscontrano ancora grossi ed evidenti limiti legati alla eccessiva frammentazione, ai personalismi e , mi permetto di dire, a una scarsa capacità’ di visione rispetto alle enormi potenzialità’ che il nostro territorio possiede.
Ora però’ bisogna procedere, occorre progettare e pianificare il cambiamento, trasmettere la visione di un territorio che dia opportunità’ e qualità’ di vita ai propri abitanti ma, nello stesso tempo, incalzare i vari livelli amministrativi per chiedere conto, verificare le responsabilità’ di azioni e inazioni e sottoporle al giudizio dei cittadini.
Inoltre, e questa e’ la cosa più’ spiacevole, devo constatare che nonostante gli sforzi di proposizione e di inviti all’aggregazione, continua la spocchiosa e tuttologa autoreferenzialità di chi, in nome di non so quale mandato istituzionale,  pretende  di avere l’esclusiva sui processi di (non)cambiamento dei Castelli Romani, creando doppioni e triploni che tendono ad escludere e a depotenziare le tante realtà’ territoriali con l’unico scopo di gestire l’unica forma (ahimè’) conosciuta di azione sociale e culturale: i finanziamenti pubblici.      
 
 

5.       Chi ricopre cariche sociali e chi no, possono  cooperare affinché si possa rendere migliore la realtà che oggi ci circonda, facendo un saldo delle esperienze che tu stai vivendo come attivista e promotore?

Il progetto di costituzione di rete territoriale supera il concetto di cooperazione e introduce invece il progetto di “territorio intelligente”, dove ogni singolo attore, sia connesso con gli altri e possa così sviluppare continue interrelazioni e attività condivise.
Il primo risultato da ottenere infatti, e’ un radicale processo di cambiamento culturale senza il quale ogni azione, seppur meritevole, rimarrebbe fine a se stessa.


Superare l'inerzia, mettendo in gioco se stessi, dedicando parte del proprio tempo ad uno scopo sociale... smetterla di recitare il mantra "piove, governo ladro!" che ha accompagnato, e tutt'ora accompagna, l'italica indifferenza alla mobilità sociale.
           Bonificare acque stagnanti prossime a divenire paludi...

Luca Nardi ha promosso e sostiene un impegno sociale, teso a migliorare i luoghi nei quali viviamo; è riuscito a catalizzare interesse e a farne motrice per "fare", non solo a parole, "qualcosa" che  possa, comunque, superare e cancellare una situazione paradossale e vergognosa.
Partecipazione, interrelazioni, attività condivise...un territorio intelligente...un corpo che si muove e che muove...un pensiero positivo che tende a mostrare una via possibile.
Uniamoci a questo pensiero, proponendo un nuovo modello culturale adatto alle esigenze che si prospettano nel futuro prossimo, uscendo dallo stato di minorità nel quale ci siamo cacciati...possiamo e dobbiamo farlo...cerchiamo di averne, soprattutto, la voglia...
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