"Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale".
(art. 49 della Costituzione Italiana)
... "Saggezza profonda, secondo la quale il compito dei partiti non si consuma esclusivamente nell'esercitare il potere da parte di alcuni, ma si misura nella capacità di garantire e trovare le forme efficaci per permettere alla maggior parte dei cittadini di associarsi liberamente. Se anche volessimo tornare a questa saggezza costituzionale, cosa dovremmo fare?"
(Passioni e politica - P. Ginsborg e S. Labate - pag. 72)
"Al voto si attribuisce sia il valore di un simbolo, come espressione di rispetto di sé e autostima, sia quello d'essere uno strumento che consente di respingere potenziali attacchi a tale autostima da parte dello stato. L'importanza vitale del diritto al voto ai fini della dignità e della sopravvivenza, accanto alla seducente eguaglianza formale dell'operazione di voto e alla sensazione di adempiere il proprio dovere di cittadino-soggetto che essa procura, generano quella profonda sacralità che dona carattere morale ed emotivo agli elementi dell'elezione, attirando irresistibilmente gli elettori indiani".
<< Mukulika Benerjiee a proposito della partecipazione appassionata e diffusa alle elezioni in India, che vedono coinvolti 700 milioni di votanti e 8 milioni di seggi elettorali, non un posto qualsiasi, quindi, ma un Paese enorme in cui le diseguaglianze sono scolpite con il tratto irreversibile delle caste e la democrazia non sembra godere di una salute di ferro >>
(Passioni e politica - P. Ginsborg e S. Labate - pag. 69)
"Le passioni sono insomma l'impulso essenziale che spinge ad attivarsi in occasione delle elezioni. Partecipare alle elezioni fa bene all'autostima e al rispetto di se, permette ai cittadini indiani di difendersi dai potenziali attacchi dello Stato. Questo sentimento di appagamento e di potenza accresciuta è ciò che restituisce alla democrazia, nel suo momento topico, la tonalità sacra che in Europa conoscevamo bene, un po' di tempo fa. La democrazia riesce ancora da qualche parte a catturare le passioni e a mostrarsi capace di accrescere la dignità di ognuno.
(Passioni e politica - P. Ginsborg e S. Labate - pagg. 69-70)
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Ci sono pensieri teoretici, che pur espressi in un contesto razionale scientifico, leggendoli si palesano, in realtà, come trascendenti; ti colpiscono come un pugno nello stomaco e ti lasciano piegato in due senza fiato, come in una rissa da bar di periferia. La domanda sul valore di stima che oggi siamo in grado di attribuire a quella che chiamiamo nell'obsolescente Europa "democrazia"reca con se il valore medesimo che noi stessi attribuiamo alle nostre scelte, seppur faccio sempre più fatica a ritenerle "veramente nostre" e non indotte. L'attuale sistema societario, che io sono arrivato a definire "egocentrico", ovvero basato su ogni singola convinzione personale e non più su spinte motivazionali collettive, si nutre, appunto, di micro pensieri valutati dagli "altri" solo sulla base del ritorno personale, ovvero sulla scala di una possibilità di guadagno personale, che è possibile esemplificare come qualunque cosa cioè venga valutato come tale da chi lo recepisce. Il progressivo deperimento di valori condivisi, seppur richiamati a gran voce da ogni presunto leader che la dea bendata ha deciso di premiare solo ed esclusivamente per occultare il vero obiettivo che gli è stato assegnato da chi lo ha messo lì per la sua ingordigia ed amoralità, ci sta conducendo al dissolvimento.
Tutte le grandi civiltà del passato che celebriamo sui libri storia si sono dissolte senza un apparente motivo; ora è il nostro momento. Siete così certi di volerci mettere la firma?
A voi la scelta. Libero arbitrio. Per chi ci crede ...