Leggo sempre meno i giornali ed ho smesso da tempo di vedere i telegiornali; i talk show che tentano approfondimenti politici non li ho mai guardati (per mia fortuna credo). Sono abbonato a Sky e la così detta TV generalista (rai, mediaset e chi per loro per intenderci) per me è un ricordo primitivo di impossibilità di scelta; e pur se io possegga un abbonamento completo che mi permetterebbe di accedere a tutta la programmazione in offerta i canali di informazione e approfondimento politico, nonché economico, non attirano in alcun modo il mio interesse.
Guardo solo film, in genere sul canale Cult (geniale intuizione il nome, può essere associato a cultura e/o a culto), sit com (perché durano 20 minuti ed in genere sono scevre di pretese culturali seppur raccontano molto del modo in cui gli americani, le fanno solo loro, vedono il mondo), la ricca produzione di documentari di ogni genere che passano fra History e Discovery ma sopratutto (ci posso passare ore a guardarlo) Sky Arte, la migliore programmazione di genere di cui oggi è possibile usufruire.
Ora appare francamente impossibile che io mi possa formare un pensiero coerente su quanto accade sulla scena nazionale, europea e mondiale in virtù delle frammentarie informazioni che raccolgo qua e la distrattamente e apparentemente senza il necessario, appunto, approfondimento che ogni argomento necessiterebbe per averne una discreta contezza, ovvero un razionale giudizio; ne convengo, sono ignorante su quanto accade e non mi vergogno ad ammetterlo.
So a malapena che gli USA hanno cambiato presidente, che in qualche parte del pianeta si combatte una guerra, che l'unione europea è in continua fibrillazione per la crisi economica (oramai status quo acquisito e inalterabile), che ogni tanto muore gente in attentati appioppati a fantomatiche associazioni fanatico/religiose islamiche, che l'Italia pullula di gente che per una qualche oscura ragione si ritrova a fare politica e/o amministrare la cosa pubblica, che l'immigrazione è sempre più incontenibile, che è sempre più difficile trovare lavoro, che quello che fa Belen interessa più di quello che fa il Papa (ammesso che interessi a qualcuno), che un Capo Comico detta regole di moralità, che continuano a indagare chiunque per ogni genere di motivo, che le tasse continuano a crescere, che la Germania continua a cercare di imporre una dittatura economica, che la Gran Bretagna è sempre più convinta di abbondare l'Unione Europea, che ... credo basti così.
Di tutto questo che conosco a malapena, per l'appunto, quello che in realtà conosco in maniera approfondita è che l'umanità ha perduto il senso dell'onore nel presiedere un qualunque onere di cui si è fatta individualmente carico.
L'onore di riconoscere errori, di ammettere l'incapacità, di dichiarare un impossibilità, di restare coerente con le proprie idee, di discutere serenamente su pensieri divergenti, di accettare una resa incondizionata, di fare qualcosa di reale per il futuro prossimo, e potrei continuare.
L'onore, che ha sempre contraddistinto l'accettazione dell'onere, inteso come carico di responsabilità diffuse attinenti la vita organizzata socialmente.
Questo è quello che so, ed è per questo che continuo inesorabilmente ad ignorare ogni forma di presunta informazione, in quanto non posso più contare sulla parola di chicchessia perché non verrà mantenuta adducendo ogni scusa umanamente immaginabile.
Si, sono un ignorante che scrive di cose che non conosco, lo ammetto. Ma la domanda che mi pongo e che, contestualmente vi giro, stante la totale assenza di un codice d'onore cui fare affidamento, sapere o non sapere fa differenza?