... e poi con il tempo tutto diviene più chiaro ... s'allinea alla nutrice cosmica dell'ordine ed entra, in punta di piedi, nella scia che ti conduce nell'universo, dispensando virtù.
E il tuo divenire assume contorni più chiari, lucenti, nel nero profondo delle vie che attraversano lo spazio infinito che ci circonda. L'etereo diviene palpabile, e si modella, nell'autoaccrescimento spirituale che è (dovrebbe essere) proprio dell'uomo, e che conduce (dovrebbe condurre) alla ragione. Che, ora pronta, si divide dall'anima e acquista una vita propria, razionalizzando il nostro essere.
Usciamo dallo stato di minorità iniziale e iniziamo a guardare al tutto, e non più al particolare, assumendo decisioni che riguardano l'intera vita e non più il solo giorno, il solo fatto, accadimento; i dubbi che si manifestano, i consigli che vorremmo avere, hanno sempre più lo sguardo al futuro più lontano; il prossimo ne sarà solo una conseguenza. E tutte le nostre decisioni iniziano ad essere prese sempre tenendo a mente il bene sommo: l'onestà.
La virtù ci fortifica e ci rende più consapevoli; ci conforta e da sostegno nei momenti di dolore, ci fa compiacere e rallegrare dei momenti di serenità. Quello che abbiamo, o non abbiamo, è la diretta conseguenza del nostro agire: la forza interiore, la capacità di sorridere, di amare, la fermezza, la certezza delle nostre facoltà, il possesso non ossessionato dei beni materiali, la calma, pur apparente, nella tempesta, l'elegia stessa del giorno che nasce, l’amicizia, derivano tutte dall'onestà che propugniamo nella nostre azioni quotidiane.
Essere onesti, con se stessi e con gli altri, è quello che ci rende veramente liberi. Che ci conduce nella quiete del nostro vivere, dandoci la capacità di prendere quello che viene per quello che è. Senza le affettazioni necessarie al mascheramento della propria identità, che ci condannano all’isolamento, alla ricerca compulsiva della sublimazione materiale di quello che non possediamo; la virtuosità.
E’ un percorso tortuoso, denso di ostacoli, tentazioni, primitive necessità di soddisfazione, di godimento, di avere. E’ faticoso, impervio, e apparentemente senza fine. È umano, però, ed è raggiungibile. Forse non è possibile condurre tutta una vita improntandola sull’onestà, ma se solo cerchiamo di starci dentro il più possibile, tra le inevitabili precipitazioni dell’anima che si corrompe negli umani sentimenti, la nostra vita sarebbe sicuramente migliore. E potrebbe contagiare positivamente quella degli altri, che contagerebbero altri ancora, e altri ancora …
… e poi con il tempo tutto diverrebbe più chiaro …
(pubblicato il 16 marzo 2011)