domenica 3 maggio 2009

NO ONE HERE GETS OUT ALIVE

QUATTRO

L’ultimo giorno. Vivi sempre come se fosse l’ultimo giorno. Sempre e comunque. Indistintamente. Profanamente. Orgogliosamente. Voracemente. E invece i giorni passano. Trascorrono inesorabili in un susseguirsi furioso. Raramente in armonia completa con il tuo corpo e la tua mente. Spirito. Volatilità. Si sbranano come bestie feroci nella savana. Ultimo baluardo di bellezza struggente e ammaliante. Nella savana. Bestie feroci. Fameliche. Assetate. E tu sempre come se fosse l’ultimo. E alla sera aspetti. Che succeda. Quello che non succede mai. O almeno ancora non è successo. O forse è successo e quello che vivi è solo l’altra realtà. Quella apparente. Quella della dimensione sconosciuta. Quella dei non vivi. ti capita mai di pensarci? Certo che si. Ne sono strasicuro. Come è vero che esisto. O forse no?
E così giorno dopo giorno non riesci a costruire nulla. Tutto si volatilizza nell’eresia del dogma. Nella cruda religione senza alcun dio. La tua. Nella più esasperante ortodossia. Nella talebana e arcaica visione coranica di un credo che nulla ha più del verbo originale. Sacro. Puro. Spirituale.
Il significato del significante si perde in rivoli di pazzia e gesti scaramantici. In un isolamento duro. Destabilizzante. Pietrificante. E tutto quello in cui credi ti divora come un cancro irrepetibile e mai studiato. Comunque non curabile. Niente chemio. Né ospedali. Né viaggi della speranza. Non basterebbero tutti i soldi di soros. Né di bin laden. E l’icona del cristo appeso alla parete diviene sempre più sbiadita mentre la tua bibbia recita sempre e solo la stessa frase in tutte le pagine che giri disidratato in cerca della verità. Vivi sempre come se fosse l’ultimo giorno. E nel cd risuona stantia e satanica la voce di morrison. No one here gets out alive. No one here gets out alive. No one here gets out alive...
pensieri(aforismi)&dialoghi tossici

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