mercoledì 26 febbraio 2014

LAGO ALBANO - OGGI 26 FEBBRAIO 2014

Ho fatto un nuovo giro in quello che una volta era il Lago Albano. Ho scattato ancora delle foto. Seppur sterile come esercizio (potrei averle scattate nel 2009 - come fatto in effetti e  postate su questo blog - e scoprire amaramente che il tempo si è fermato ...), ritengo comunque necessario, nonché un dovere morale, tenere alta l'attenzione su questo che oramai sta divenendo sempre più una tragedia ecologica.
A voi i commenti ...
 
MESSAGGIO DI BENVENUTO E DEI DIVIETI
 
 
 
 VISTO CHE FRA I DIVIETI NON RIENTRA QUELLO DI "CAMPING"


 
MA TUTTE LE ALTRE CATEGORIE SI ...
 





 
POI, COMUNQUE, A BEN VEDERE ANCHE LA SCRITTA "ZONA BALNEABILE" SEMBRA ALQUANTO UMORISTICA ...
 




 
AGGIUNGIAMO POI LO STATO DI ABBANDONO ...
 





 
... IL DEGRADO DI QUELLO CHE ERA IL PORTICCIOLO ...
 












 
... I FURTI ...
 
 




 
ED ANCORA ...
 




 

...
VISTA L'UMANA INCAPACITA' DI PROTEGGERE I LUOGHI DOVE L'UOMO STESSO VIVE,
FORSE NON RESTA CHE APPELLARSI A CHI QUESTI, DICONO, DOVREBBE AVERLI CREATI
...
CHIESA DEL LAGO
 
 
 

domenica 2 febbraio 2014

CINQUE DOMANDE A: LUCA NARDI


1.       Quanto sei legato al luogo nel quale sei nato ed ai Castelli Romani in senso generale?

Il mio e’ un legame strettamente connesso con la bellezza, con i profumi dei boschi di castagno,con l’acqua dolce dei laghi, con i panorami avvolgenti dei giorni di tramontana...
La storia che si respira, le tradizioni, il vino e i dialetti, la mistica di Diana e del “mons albanus”; la sorpresa che leggi negli occhi dei visitatori e’ la stessa che ho io e che si rinnova continuamente...
Ricordo con tenerezza gli anni trascorsi all’estero e la mia consapevolezza che un giorno sarei tornato a casa..

2.       Quando e come nasce l'idea di "Salviamo il lago Albano?

Il gruppo “Salviamo il Lago Albano” nasce con la scoperta dei social network e la voglia di sperimentare nuove forme di partecipazione sociale alternative al rapporto frontale tradizionale dei media e dei partiti... Una aggregazione orizzontale, non gerarchica, dove tutte  le persone possano recepire ma al tempo stesso produrre contenuti, iniziative e proposte finalizzate alla difesa e alla valorizzazione della propria terra.  
Inutile dire che la motivazione principale sia scaturita dall’emergenza di una enorme perdita del livello delle acque (oltre 5 metri) e dalle  vergognose condizioni in cui versa l’ambiente circostante del nostro lago. ABUSI edilizi e scarichi illegali, costoni franati, eutrofizzazione e fioriture algali tossiche, incuria e sporcizia diffusa sulle spiagge... un assedio costante e violento ad una delle nostre risorse più’ preziose.
Ho sentito la necessità’ di fare qualcosa.
 
3.       Quali e quante iniziative sono state intraprese?

Ad un primo momento, dedicato alla diffusione e condivisione della apertura di uno spazio di discussione e partecipazione all’interno del social network di Facebook, e’ seguita una lunga serie di iniziative di pressione e sensibilizzazione, da incontri pubblici e question time con gli amministratori competenti a interventi di pulizie delle sponde, manifestazioni simboliche di protesta e sensibilizzazione, attività di ricerca e  di raccolta della documentazione storica, divulgazione collettiva di immagini e video attuali e passati, raccolte di firme, pressione sugli organi sovracomunali e comunali al fine di attuare gli interventi necessari, quantomeno, a fronteggiare l’emergenza del lago...a scongiurarne la morte.
 
4.       Credi che questa esperienza possa essere propedeutica per altre iniziative?   Se si, ne hai già qualcuna in mente? La risposta avuta è stata soddisfacente? Oppure trovi che le lamentele, in senso lato, restino fine a se stesse?
 
      Dall’iniziativa di “Salviamo il Lago Albano!!!” e’ nato il progetto FORUM PER I CASTELLI ROMANI (al suo quarto anno di vita) che punta a costruire una rete territoriale per la salvaguardia e la valorizzazione dei Castelli Romani. Le risposte sono state abbastanza positive; tuttavia si riscontrano ancora grossi ed evidenti limiti legati alla eccessiva frammentazione, ai personalismi e , mi permetto di dire, a una scarsa capacità’ di visione rispetto alle enormi potenzialità’ che il nostro territorio possiede.
Ora però’ bisogna procedere, occorre progettare e pianificare il cambiamento, trasmettere la visione di un territorio che dia opportunità’ e qualità’ di vita ai propri abitanti ma, nello stesso tempo, incalzare i vari livelli amministrativi per chiedere conto, verificare le responsabilità’ di azioni e inazioni e sottoporle al giudizio dei cittadini.
Inoltre, e questa e’ la cosa più’ spiacevole, devo constatare che nonostante gli sforzi di proposizione e di inviti all’aggregazione, continua la spocchiosa e tuttologa autoreferenzialità di chi, in nome di non so quale mandato istituzionale,  pretende  di avere l’esclusiva sui processi di (non)cambiamento dei Castelli Romani, creando doppioni e triploni che tendono ad escludere e a depotenziare le tante realtà’ territoriali con l’unico scopo di gestire l’unica forma (ahimè’) conosciuta di azione sociale e culturale: i finanziamenti pubblici.      
 
 

5.       Chi ricopre cariche sociali e chi no, possono  cooperare affinché si possa rendere migliore la realtà che oggi ci circonda, facendo un saldo delle esperienze che tu stai vivendo come attivista e promotore?

Il progetto di costituzione di rete territoriale supera il concetto di cooperazione e introduce invece il progetto di “territorio intelligente”, dove ogni singolo attore, sia connesso con gli altri e possa così sviluppare continue interrelazioni e attività condivise.
Il primo risultato da ottenere infatti, e’ un radicale processo di cambiamento culturale senza il quale ogni azione, seppur meritevole, rimarrebbe fine a se stessa.


Superare l'inerzia, mettendo in gioco se stessi, dedicando parte del proprio tempo ad uno scopo sociale... smetterla di recitare il mantra "piove, governo ladro!" che ha accompagnato, e tutt'ora accompagna, l'italica indifferenza alla mobilità sociale.
           Bonificare acque stagnanti prossime a divenire paludi...

Luca Nardi ha promosso e sostiene un impegno sociale, teso a migliorare i luoghi nei quali viviamo; è riuscito a catalizzare interesse e a farne motrice per "fare", non solo a parole, "qualcosa" che  possa, comunque, superare e cancellare una situazione paradossale e vergognosa.
Partecipazione, interrelazioni, attività condivise...un territorio intelligente...un corpo che si muove e che muove...un pensiero positivo che tende a mostrare una via possibile.
Uniamoci a questo pensiero, proponendo un nuovo modello culturale adatto alle esigenze che si prospettano nel futuro prossimo, uscendo dallo stato di minorità nel quale ci siamo cacciati...possiamo e dobbiamo farlo...cerchiamo di averne, soprattutto, la voglia...
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