SETTE VOLTE L'AMORE . CAP. 5 - PER L'ETERNITA'

a mia madre e mio padre

SETTE VOLTE L'AMORE

prologo                                              
succederà
rotazione terrestre
trascendere
l'oasi
per l'eternità
la proposta
l'incontro

PER L’ETERNITA’
( la porta)

suvvia, non credere che tutto sia, poi, così infantile e poco energico nel nostro rapporto…

e a cosa dovrei credere, caro? alle tue infinite bugie, prevaricazioni, idolatrie pagane, fantasmagoriche illusioni sull’eternità della nostra relazione?

dovresti continuare a credere in me… non credi?

continui imperterrito a giocare con le parole e con me… basta, ne ho le scatole piene di te e della tua versatile verità che usi per raggiungere lo scopo ultimo che ti sei prefisso.

e quale sarebbe?

e chi lo sa? tu lo conosci?

e come faccio a saperlo se non ho idea di cosa tu stia ciarlando?

ecco la tua anima nera che riemerge a difesa del tuo spropositato ego…

ah, mi sembrava strano che non ci fosse di mezzo il mio ego, che dilati, tu si, a tuo uso e consumo per indirizzare le tue frecce con la punta avvelenata.

ecco, con te non  si può più parlare, vedi. è tanto tempo che inizi subito una rissa verbale quando ti si muove un qualche appunto sulla tua personalità, seppur minimo e superficiale.

oh, madamadorè, ooooh madamadorè… su, scarica le tue frustrazioni su di me. usami come sacco da palestra; colpisci, dai colpisci, più forte…

sei odioso e puerile! non mi capacito proprio che io abbia potuto, un giorno, innamorarmi di te.

ecco, ci risiamo. errore! errore! che errore!

che orrore vorrai dire. o r r o r e!

insomma, Anna Lisa, che cazzo vuoi?

odio quando scadi nel linguaggio triviale, che purtroppo riemerge ogni qualvolta il tuo dizionario limitato ha esaurito le parole, poche, a sua disposizione.

e già… madamadorè… dimentico sempre che quello che conosco me l’hai insegnato te e quando hai smesso sono stato incapace di progredire…

lo sai bene da dove ti ho tirato fuori.

da dove?

non fare finta di non aver capito! e poi smettila di usare quella parola. la odio! e lo sai!

lo so, per questo la uso. mi piace veder crescere esponenzialmente la tua irritazione ogni qual volta la intercalo nelle mie affermazioni.

sei sempre stato un idiota. un vero idiota. e ci ho messo troppo a comprenderlo.

brava, comunque, ad arrivarci…

la tua ironia è fuori luogo. volevo concederti l’onore delle armi ma, come vedi la nobiltà non ti appartiene; eri, resti e sarai per sempre un popolano.

e tu una troia.

è commovente la tua difesa. sembri un bambino. anzi, dico meglio. lo sei, un bambino.

Anna Lisa, perdonami. ma ora proprio non ti capisco più. con te ho avuto pazienza. sei una squilibrata, una parossistica idea di donna. un artificio mal riuscito. un ammasso di cellule che non hanno trovato la giusta combinazione per farti stare nel mondo dei sani.

caro, smettila. ora, in questo momento, sono stanca di te e dei tuoi sproloqui. avevi delle possibilità con  le qualità che in te erano innate. ma quello che avevo intravisto non è sbocciato. e forse, adesso, mi sto rendendo conto che è stato meglio così.

ora basta! sono nauseato dalla tua mancanza di onestà, e vieni a parlare a me di nobiltà di animo… tu sei una pezzente, seppur ancora vestita di quello che una volta era un bell’abito di alta sartoria.

parole e musica di andrea… chi acquisterebbe un prodotto del genere?

forse qualcuno non obnubilato e corroso dal rimorso come te. tu credi di esistere ma sei morta sei mesi fa…

non osare…

sei mesi fa. e forse hai ragione, io sono morto assieme a te. perché ti amavo. e sarei morto per te. e forse questo è quello che è realmente accaduto.

non osare ritornare a…

ti amavo. ti amavo! capisci? lo capisci ancora questo? avrei rubato per te. depredato. ucciso. pur ti farti felice.

smettila! smettila! ti prego, smettila qua, ora siamo noi in discussione.

no, noi non siamo stati più in discussione, dopo quel giorno. semplicemente perché non siamo più esistiti dopo quel giorno.

Andrea, fermati per cortesia. falla finita.

non spingermi Anna Lisa, non farlo.

bastaaaaaa! sei un mostro!

toglimi le mani di dosso Anna Lisa, o non rispondo più di me.

sei una merda d’uomo. una merda puzzolente che non si secca più… e morirai dannato.

io sono già morto. ed anche tu. non sei più uscita da questa stanza. non hai più aperto neanche la finestra. il mondo non ti appartiene più. lo hai lasciato fuori ed hai deciso di appassire lentamente, fino ad accartocciarti su te stessa.

grazie a te!

grazie alla nostra stupidità… mia e tua. non piangere, ora, non iniziare di nuovo a singhiozzare.

cre do che… cre do che…

Anna Lisa non farlo… chiudi quel cassetto!

ecco, se è questo che volevi, eccotelo! eccoti accontentato.

ah!!

eccotelo! eccotelo!

ah!!

muori bastardo…

Anna Lisa, ma che hai fatto…

questo sangue non è sufficiente a lenire la colpa che porti in te.

no Anna Lisa no, no, no, no, noooooooooo...

muori. muori. muori. e va all’inferno.

ah!!

sputi sangue, il tuo sangue infetto, immondo.

A n n a L i s a, perché?

sai bene perché… Andrea. Andrea? Andrea? mio dio, Andrea. amore mio. Andrea, rispondimi, ti prego. dio, perché? eravamo felici. poi. poi il nostro bambino. perché? eravamo in attesa. eravamo pronti. tu, maledetto! tu. tu! i calci. le botte. la tua follia da astinenza. tu! l’ospedale. quel mini corpo avvizzito. bluastro. inerme. i miei occhi lividi. tu!  maledetto. che il diavolo ti porti nel più lurido posto dell’inferno. ti trascini nell’eternità fra le fiamme. e a me con te, che ho condiviso quella follia orgiastica nelle enormi quantità di droga consumata assieme… ecco! che questa lama mondi i miei peccati! ah!! che il diavolo prenda anche me… e che ci faccia bruciare assieme per l’eternità… ah!! eccomi amore mio sto arrivando… vedo la porta… vedo te dietro… ah!! vedo il mio sangue che alimenta il fiume rosso della nostra vergogna e dabbenaggine… eccomi amore mio… dio non ci ha mai perdonato, né lo farà. nell’aria si disperderà il nostro olezzo, nella storia resterà il nostro orrore, quello che siamo stati capaci di fare, quello che siamo stati. eccomi amore mio! domani i nostri corpi saranno cronaca nera per giornali letti e gettati con la stessa voracità con la quale l’uomo si riproduce. e noi, noi, noi non siamo stati voraci, siamo stati solo degli egoisti. e da egoista sei morto. e da egoista sto morendo io. in questa scia lasciva di sangue che si sta coagulando assieme al tuo. e nessuno piangerà due folli immersi in un pozzo di autodistruzione e aridità. eccomi amore mio, apri la porta, ti sto raggiungendo. e si, avevi ragione, questa volta sarà per l’eternità…



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