giovedì 18 ottobre 2018

MITO & MITOLOGIA

Mito: Personaggio non reale; elaborazione fantastica di avvenimenti o persone reali, persona o fatto che sembra leggendario.
MitologiaStudio dei miti nelle singole religioni
(vocabolario della lingua italiana Zanichelli)

La narrazione così detta "mitologica" ci è stata propinata come tale da sempre; dagli dei mitologici greci e romani ai fatti narrati dai popoli vissuti nei millenni prima di Cristo: egiziani, sumeri, maya e quanti altri ancora.
Per una qualche ragione a noi ancora oscura negli albori dell'uomo, secondo il paradigma scientifico su cui si fonda la storia dell'umanità, il primo bisogno di questi popoli non appena inventato (o preferibilmente appreso?)  l'uso della scrittura non è stato quello di descrivere fatti realmente accaduti e di cui sono stati spettatori ma bensì di inventare di sana pianta storie incredibili (ai nostri occhi) di dei che condividevano con loro la vita quotidiana, ovvero con i quali interagivano e colloquiavano: ora, ne converrete, tutto ciò appare alquanto assurdo nonché più inverosimile delle storie tramandate.
Le recenti scoperte archeologiche e il nuovo paradigma scientifico, definito dai sostenitori di quello classico "eretico" come ogni nuovo pensiero che cerca la sua affermazione su quello in uso, che si sta formando sostiene invece come storici quegli stessi accadimenti che sino a ieri erano etichettati come fantastici: ciò, obiettivamente, ha un senso.
In sostanza tutto quello additato come mito costituirebbe per la scienza non eretica una sorta di fantascienza o fumetto ante litteram, qualcosa a metà tra Star Wars e Superman per intenderci; possiamo accettarlo visto che molti di quei racconti fantastici hanno costituito la base di molte delle religioni ancora oggi praticate? Direi proprio di no.
Le popolazioni abitanti sul nostro pianeta dall'inizio dei tempi non avevano nulla di primitivo, e le loro capacità razionali erano pari, se non superiori, alle nostre, come le loro conoscenze; può darsi che non fossero effettivamente terrestri di origine ma hanno comunque dato il via alla progenie umana che ha abitato, ed abita ancora, la Terra.
Il muro di omertà teso all'auto affermazione, nonché alla sua residua credibilità, della scienza fondata su principi ottocenteschi sta per essere abbattuto dalle nuove teorie e dalle nuove scoperte che si susseguono. Affermare ancora oggi che costruzioni incredibili siano state erette con funi e legni rotolanti per trasportare pietre che noi oggi non saremmo in grado di trasportare; continuare a sostenere ciò che non è più sostenibile, come le misurazioni del passaggio di stelle e pianeti fatte ad occhio nudo in alcuni casi ancora più precise di quelle effettuate ai nostri giorni con sofisticati sistemi di misurazione,  non solo è patetico, ma anche profondamente falso e fuorviante.
Esiste un limite a ciò che può essere accettato come imposizione culturale; se questo poi riguarda la storia dell'umanità questa violenza non può in alcuna maniera esistere. In fondo, a ben vedere, se fosse vero, come credo che sia, che l'uomo è il risultato di una manipolazione genetica effettuata da visitatori extraterrestri che l'hanno creato usando parte del loro dna, che ci sarebbe di male? Ciò non dovrebbe nemmeno avere riflessi su quella che definiamo religione, in quanto la questione di fondo resterebbe aperta: se loro hanno creato noi, chi ha creato loro?
Allora, perché continuare a negare ciò che è sempre più evidente? Oltre a mantenere lo status quo nel quale muove, la scienza non eretica vuole volutamente nasconderci qualcosa?




THE NUANCE OF DREAMS IV - CONTEMPORARY ART

ROGUE SPACE, 508W
26th St, NEW YORK
from the 25 October - 1 november 2018


Press release - testo intro mostra - per gentile concessione di Rosi Raneri , art curator dell'evento

La ricerca sperimentale di ogni singolo artista presente in mostra si rivolge  all'osservazione della bellezza e della condizione propria del mondo artistico, di essere ai confini dell'esistenza, a metà tra la realtà ed il sogno per ritrarne ogni limite.Vogliamo presentare la bellezza dell'arte contemporanea e alcuni fulcri di incontro rappresentativi. Differenti scambi, richiami, echi di modalità espressive e singole identità artistiche (proprio come all'interno delle sfumature dei sogni, da cui prende il titolo la mostra) divengono e si esprimono come le parti affioranti, di congiunzione, che legano un frammento di sogno all'altro. Oltre al singolo stile dell'opera vogliamo analizzare l'aspetto rilevante di unione tra gli artisti, tale congiunzione scaturita proprio dall'intensità delle loro lontananze. Prendono vita opere così talvolta più iconiche, altre volte ad indagare le trame del reale in maniera più vasta e descrittiva, altre ancora  più rivolte alla ricerca di dimensioni quasi metafisiche che trascendono la realtà, come quasi se ogni artista divenisse una singola voce espressiva rappresentativa di un coro comune, di un'arte contemporanea attuale volta a cercare, seppur con forme diverse, una bellezza a volte irraggiungibile ma tuttavia ancora afferrabile, come stelle di una notte distanti e brillanti. Presentiamo inoltre il concetto di immigrazione (opera esposta in mostra) inteso come entità individuale o collettiva "Uno nessuno e centomila" proprio come i sogni hanno centomila prospettive, una luce bianca illumina la loro superficie e ne svela sempre differenti centomila, se vogliamo, possibilità interpretative. Ogni identità, ogni opportunità, ogni via di lettura, ogni strada diviene un sogno e le sfumature sono i collegamenti tra differenti visioni oniriche. Esistono incroci caotici tra queste differenti strade e letture e la collettività le tiene insieme e ne rappresenta la loro forza, proprio come nell'immigrazione acquisisce valore l'identità collettiva, il riconoscersi intorno ad un idea. Non è niente altro ciò che facciamo noi artisti, riconoscerci di fronte alla smisurata tonalità di assoluto e in qualche modo volerla manifestare.
Rosi Raneri - art curator

Exhibiting artists:

Stefania Alibrandi - Alessandra Baruzzo - Carla Battaglia - Roberto Bellucci - Flavio Bragaloni - Sara Twomey - Karl Gufler - Lalage Florio Hacker - Lufer - Yuri Perin - Barbara Monaro - Tapio Hirvonen - Stephan Mundi - Gisella Pasquali - Mascia Venceslao - Rebie Ramoso - Umberto Squarcia Jr - Peter Riss -  Caroline Tschumi - Hedi Maiman


mercoledì 3 ottobre 2018

GIUSEPPE FLAVIO - TACITO - PLINIO IL VECCHIO

GERUSALEMME 70-100 A.C. circa

"Non molti giorni dopo la festa, il ventuno del mese di Artemisio, apparve una visione miracolosa cui si stenterebbe a prestar fede; e in realtà io credo che ciò che sto per raccontare potrebbe apparire una favola, se non avesse da una parte il sostegno dei testimoni oculari, dall'altra la conferma delle sventure che seguirono. Prima che il sole tramontasse, si videro in cielo su tutta la regione dei carri da guerra e schiere di armati che sbucavano dalle nuvole e circondavano la città. Inoltre, alla festa che si chiama la Pentecoste, i sacerdoti che erano entrati di notte nel tempio interno (di Gerusalemme) per celebrarvi i soliti riti riferirono di aver prima sentito una scossa e un colpo, e poi un insieme di voci che dicevano: da questo luogo noi ce ne andiamo"

(Giuseppe Flavio - Guerra giudaica)

"Avvennero prodigi che quella gente schiava della superstizione, ma ostile ai riti non ritiene lecito espiare né con sacrifici né con le suppliche. Si videro nel cielo scontrarsi eserciti, rosseggiare spade e il tempio risplendere di subitanei bagliori. Le porte del santuario si spalancarono d'un tratto e una voce sovrumana esclamò che gli dei fuggivano: e nello stesso tempo un gran frastuono come di gente che fugge. Questo suscitò paura in pochi: nei più era la convinzione che negli antichi scritti dei sacerdoti si predicesse che in quel tempo l'Oriente avrebbe prevalso e uomini partiti dalla Giudea avrebbero conquistato il dominio del mondo. Per enigmi queste profezie annunciarono Vespasiano e Tito, ma il volgo, come è proprio dell'umano desiderio, interpretando a proprio vantaggio così grandi destini, neppure spinto dalle sciagure mutava parere per credere al vero".

(Tacito - Historiae)

GUERRE CIMBRICHE  (Umbria) 113-101 A.C. circa 

"Clangore d'armi e squilli di tromba furono uditi nel cielo, si riferisce, al tempo delle guerre cimbriche, e spesso anche in precedenza ed in seguito. Ma nel terzo consolato di Mario, quelli di Amelia e Todi scorsero armi nel cielo scontrarsi fra loro, venendo da oriente e occidente. Che persino il cielo si infiammi, non ha nulla di stupefacente, e in effetti lo si è visto spesso, quando le nubi sono invase da un incendio particolarmente grande".

(Plinio il Vecchio - Naturalis Historia)