lunedì 19 giugno 2017

PROGETTO "GIULIA"

Stand Up for Life Onlus ha avviato un progetto di raccolta fondi tramite crowfunding sulla piattaforma messa a disposizione dalla Banca Carim di Rimini, specializzata in progetti all'estero delle onlus umanitarie.
La raccolta è tesa alla messa in uso di una mensa all'interno di un edificio in via di costruzione (La Casa della Speranza), che dovrebbe essere ultimato a breve; la piattaforma ETICARIM assicura i donatori che quanto raccolto sarà utilizzato per la realizzazione della proposta.
La scelta del crowfunding dovrebbe, nelle intenzioni, permettere di avere a disposizione una vasta platea di possibili donatori, affinché si possano sommare tante micro donazioni che consentano di raggiungere l'obietto prefissato per la raccolta, ovvero 5.000 euro.
Sul link indicato di seguito è possibile visionare il progetto nella sua completezza, nonché, ovviamente, effettuare una donazione:
 
http://www.eticarim.it/progetti/giulia_248/index.html

Collaboro attivamente con la Stand Up for Life Onlus da qualche tempo, ed ho partecipato attivamente alla predisposizione di questa progetto, che ha richiesto molto tempo nella sua preparazione, ma che, in ultimo, ha avuto l'approvazione del Comitato Etico della Banca Carim ed è da oggi on line, con nostra grande soddisfazione.
Il crowfunding può avere successo solo tramite la pubblicizzazione del progetto per il quale vi si è fatto ricorso, e, da sempre, la migliore forma di pubblicità è il "passaparola", che nella sua forma moderna può essere identificato nella condivisione di contenuti tramite i social network.
Aprire il link non costa nulla; condividerlo nemmeno, ammesso che il contenuto mostrato possa apparire di un minimo interesse; magari un click con il mouse o con il touch screen ci fa raggiungere un piccolo obiettivo che donerebbe felicità a tanti bambini ...
Grazie!
 
 
 
 

venerdì 16 giugno 2017

L'INCREDIBILE POTERE DEI FANTASMI


 
brano tratto dal documento di Paolo Barnard
 
IL PIU' GRANDE CRIMINE
 
(inchiesta di rigore scientifico che si è avvalsa della consulenza di dodici economisti universitari internazionali. I loro nomi, le note e la bibliografia che attestano della serietà di questo saggio sono elencati in calce. Ma l’ho scritto in stile narrativo affinché chiunque la possa leggerlo e divulgarlo)
 
Il passaggio dagli anni ’70 agli anni ’80 è senza dubbio uno spartiacque della Storia, come lo fu ad esempio la sconfitta di Napoleone, o la scoperta della dinamite, uno di quei passaggi che semplicemente ci dice che nulla sarà mai più come prima. Il mondo intero cambiò, e una nuova era ‘supersonica’ s’impadronì del Pianeta: media supersonici, consumismo, distruzione dell’ambiente, speculazioni finanziarie, stili di vita, criminalità, tossicodipendenze, corsa al riarmo e spese militari… tutto supersonico. Ma anche un supersonico attacco ai sindacati, supersonica demonizzazione degli Stati Sociali, supersonico individualismo. A troneggiare su questa era arrivarono i quattro assi della politica Neoliberista: Ronald Reagan, Margaret Thatcher, Helmut Kohl, e Francois Mitterrand, che di fatto spazzarono via ogni altro gioco politico moderno, ponendo il globo sotto il controllo dei loro sponsor: le elite finanziarie e le corporations. Infatti, nel momento in cui le quattro più potenti economie del mondo – gli USA, la Gran Bretagna, la Germania e la Francia – si unirono per imporre l’intransigenza del Libero Mercato (intransigenza per tutti eccettoelelite), per imporre al Terzo Mondo il Washington Consensus (la stessa intransigenza applicata sadicamente al Sud), e per imporre lo smantellamento a man bassa delle regolamentazioni governative, c’era poco che il resto del pianeta potesse fare per fermarli. 
 
Particolarmente insidiosa fu la strategia del presidente francese, che sulla carta era un leader di sinistra fra i suoitre colleghi ultra conservatori. Mitterrand fu in grado di dar inizio in Europa alla trasformazione della sinistra socialista e socialdemocratica in una sorta di macchina politica ibrida, che mantenne la facciata di sinistra solo per nascondere politiche del tutto Neoliberiste, quindi di destra. L’economista italiano Riccardo Bellofiore (univ. Bergamo) ha chiamato il risultato finale di questa mutazione ‘Liberismo sociale’ (16), dove il governo 
farà gli interessi delle elite, e lo Stato dovrà intervenire solo per ripararne i disastri in termini di Spesa a Deficit Negativa per idolenti problemi sociali che sempre ne conseguono, e in termini di salvataggi a suon di soldi pubblici delle banche fraudolente. Questa trasmutazione perniciosa iniziò appunto dai socialisti francesi, poi venne il New Labour inglese, poi il Centrosinistra italiano, e il resto delle sinistre europee capitolarono poco dopo.
In Francia, oltre al presidente Mitterrand, altri uomini meno noti lavorarono dal 1981 in poi al cambio di pelle delle sinistre. Cito quelli chiave: Jaques Delors, Jaques Attali, e Jean Claude Trichet… sì, proprio lui, guarda caso l’attuale governatore delle Banca Centrale Europea. Il presidente francese, nelle parole dell’economista Joseph Halevi , “… sosteneva che la gente si dovesse togliere di mezzo, che la piena occupazione avrebbe dato troppo potere al popolo, mentre la deflazione, la disoccupazione e i lavori precari gliel’avrebbero sottratto. Queste idee furono una costante in Francia, a partire da De Gaulle, poi Giscard D’Estaing e infine Mitterrand, che le volle espandere a tutta l’Europa” (email di Halevi circolata nel suo gruppo di lavoro). 
A questo punto le cose si erano messe assai bene per le elite Neoclassiche, Neomercantili e Neoliberiste, ma c’era sempre il pericolo di un’improvvisa ribellione che costringesse i governi a intervenire. Infatti fino a quel punto il loro unico strumento per bloccare i poteri di spesa che gli Stati sovrani avrebbero potuto usare a favore dei cittadini e delle piccole e medie imprese, era stata una propaganda ideologica attraverso il Piano di Contiguità. In Europa ‘soluzione finale’ per la distruzione della sovranità legislativa e di spesa degli Stati (la UE dei tecnocrati non eletti e l’Euro) era ancora un progetto del futuro distante. Bastava un incidente di percorso per mandare all’aria il piano delle elite, come il sorgere di un movimento popolare che avesse divulgato il complotto, o il lavoro di un giornalista coraggioso che avesse capito come i dogmi Neoliberisti ci stavano ammazzando dietro una maschera di finto progresso. Un nuovo John Maynard Keyness avrebbe potuto emergere con carisma e scardinare la macchina teorica dei manovratori occulti. Insomma, essi pensarono che occorreva qualcosa di potente che cementasse il loro crescente controllo della politica in qualcosa di inattaccabile, e che oltre tutto convincesse anche la gente comune ad accettare i loro dogmi come non solo virtuosi, ma proprio inevitabili. Ad accettare cioè “la singola ideologia del sacrificio(17).
 
E allora si inventarono dei fantasmi… o meglio, ne rilanciarono dei vecchi. La loro abilità fu nel saper divulgare con precisione alcuni concetti-­‐spauracchio pensati per far presa immediata sia sulla gente che sui politici. Dovevano apparire di buon senso, ma anche istillare paura. Eccoli.
Fantasma 1: l’inflazione.
 
Milton Friedman lavorò sulla minaccia dell’inflazione e la rese ancora più inquietante. Prese in considerazione la teoria della Curva di Phillip che sostiene che se si abbassa la disoccupazione si ottiene una aumento proporzionale dell’inflazione (più stipendi che circolano, più soldi nel sistema = inflazione). Friedman sostanzialmente disse che no, Phillip aveva torto, nel senso che la sua era una predizione troppo benigna. L’inflazione, secondo lui, non solo sarebbe seguita un aumento di occupazione, ma sarebbe aumentata in proporzione molto di più, col rischio di finire fuori controllo. Questa sua idea apparve catastrofica ai politici, e il fantasma dei cittadini che si portano in giro valige di contante per comprare un chilo di pane divenne di comune dominio. Friedman di conseguenza sentenziò che un ‘naturale’ livello di disoccupazione doveva necessariamente esistere per evitare tale disastro. Peccato che questa idea fosse falsa, assieme alla Curva di Phillip, e oggi diverse scuole di economia fra cui la Modern Money Theory lo hanno dimostrato con autorevolezza. Peccato che milioni di persone soffrirono per questa follia, e peccato che dopotutto non fosse affatto follia ma un piano calcolato per ottenere il solito risultato: impedire agli Stati di operare la Spesa a Deficit Positiva per ottenere la piena occupazione e dunque una cittadinanza forte. Va ricordato che anche con la piena occupazione l’inflazione si tiene sotto controllo proprio per l’aumento di produttività che la maggior forza lavoro crea. Poi si possono aumentare le tasse se necessario, e molto altro. Solo quando la piena occupazione porta il sistema al suo limite produttivo esiste un pericolo di inflazione, ma questa evenienza è ancora lungi dal verificarsi in qualsiasi nazione. Tuttavia da allora qualsiasi accenno a un programma nazionale di occupazione piena fu bandito dal vocabolario politico, senza speranza.
 
Fantasma 2: l’Isteria da Deficit.

Di seguito venne il fantasma del deficit. “Gli Stati sono come famiglie, e come le sagge famiglie essi non devono spendere più di quanto guadagnano”. Ricordate questo? Era lo slogan di estrema efficacia che fu ‘venduto’ al pubblico e ai politici per nascondergli i vitali benefici della Spesa a Deficit Positiva, come già detto. Infatti i deficit divennero una bestemmia in economia, specialmente quando ci fu detto che i deficit sono un debito per noi cittadini. Era una menzogna, che ignorò di proposito che negli Stati con moneta sovrana il deficit è precisamente il credito dei cittadini, ciò che posseggono i cittadini in termini di beni finanziari al netto che il governo gli accredita sui conti correnti quando spende. Drammaticamente, invece, milioni di elettori vissero e vivono oggi angosciati da allarmi isterici come “… ogni singola famiglia ha sulle spalle un debito di tot da ripagare… I nostri figli nascono con un peccato originale di debito che si porteranno nel futuro!…”. Sono fantasmi, solo fantasmi, e infatti l’Isteria da Deficit ha oggi infettato tutto il mondo nonostante sia “una superstizione (…), una religione arcaica per spaventare la gente con dei miti, affinché si comportino in un modo accettabile dal sistema civile”, nelle parole del premio Nobel Paul Samuelson (18).
 
Ma lo scopo delle elite fu ottenuto: cementare il soffocamento della Spesa a Deficit Positiva a favore del pubblico, di nuovo senza speranza. Ora rammentiamoci dei nomi degli economisti principali responsabili per questo inganno: Robert Lucas, Tom Sargent, Neil Wallace (scuola New Classical), Jude Wanniski, George Gilder (Supply Siders), Greg Mankiw
 
(New Keynesian conservatore), e poi opinionisti di moda come Carmen Reinhart and Kenneth Rogoff. Randall Wray, capo economista delle scuola MMT ci spiega: “Questi economisti si sono infiltrati nella macroeconomia con le loro idee di microeconomia, sostenendo che l’economia consiste di individui che si assommano e gli individui si comportano in modo microeconomico”.
 
L’odierna ondata di depressione economica che sta spazzando l’Europa e gli USA è direttamente comandata da quanto descritto sopra, perché i mali della crisi finanziaria potevano essere curati con una iniezione di Spesa a Deficit Positiva a tutto campo. Gli USA lo fecero dopo la seconda guerra mondiale, quando il loro deficit viaggiavano normalmente sul 25% del PIL, e questo gli regalò il ventennio di ricchezza più spettacolare di tutta la sua storia, che fra l’altro fu riversata nell’Europa distrutta e ci sollevò dal disastro. Non esagero se affermo che questi fantasmi si infiltrarono nella psiche collettiva sia della gente che dei politici come acqua sulla spugna. E le elite si sentirono al sicuro.
 
 
 


 
 
 
 
 

lunedì 12 giugno 2017

DO YOU REALLY?

 
Paradossalmente nell'attuale società dove il culto dell'immagine ha raggiunto il suo apice estremo, restiamo sempre più diffidenti verso quello che ci viene recapitato sui social che usiamo per condividere contenuti di vario genere; le foto e i video che girano sulla rete globale, che unisce virtualmente il pianeta in un unicum di spazio/tempo, sono sempre più difficili da classificare come "veri", "reali".
Cosa è, quindi, in effetti che vediamo sui dispositivi (portabili nella maggior parte dei casi) che oramai abitualmente usiamo? Cosa è oggi che possa classificarsi come reale? Cosa siamo portati a credere e cosa rifiutiamo a priori? E come arriviamo a questa dicotomia?
Mi pongo di continuo queste domande mentre scorro giornalmente la mia pagina social, attratto da alcune cose e completamente indifferente ad altre, senza che, in effetti, abbia una preclusione verso questo o quello; alcune cose mi si manifestano subito come "irreali", altre, viceversa, mi palesano all'istante una certa condizione di verità.
Ma tutto questo, riflettendoci sopra con una certa attenzione, lo faccio in modo automatico, senza un apparente riflessione che possa, in qualche maniera, portarmi a considerare quello che sto vedendo; già, perché?
Un riflesso condizionato inconscio, mi viene da rispondere. Ammesso che sia così, da cosa o da chi questo presunto riflesso è condizionato? E sempre ammesso che sia così, questo condizionamento a cosa è, in effetti, orientato?
La comunicazione pubblicitaria tesa alla vendita di prodotti usa tecniche di condizionamento occulte da tanti anni, pur se apparentemente vietate, ovvero regolate, ma mi sembra ovvio che le medesime tecniche, o forse ancora più raffinate, possono essere usate in ogni informazione che viene a vario titolo veicolata.
Quanto siamo consapevoli di ciò? Quanto ce ne interessa? Possiamo considerare "reali" le scelte che operiamo in ragione dell'accettazione di questo o quello come "vero"? La nostra capacità di giudizio, nonché di etica e morale mi viene da aggiungere, è intatta, ammesso che ne fossimo in possesso, o è oramai irrimediabilmente alterata da paradigmi virtuali che siamo abituati a classificare come "certi"?
Si, effetti mi rendo conto di essere paranoico; forse sono inconsciamente entrato in un loop metafisico dadaista che ha dissolto i miei già appannati sensi cognitivi.
Mi sovviene spesso, nel corso di queste mie introspezioni cerebrali, l'immagine della mia vecchia zia, pace sempre all'anima sua, che guardava a casa mia ciò che gli proponeva la TV all'epoca allibita e stupefatta, e sempre poi si rivolgeva verso me dicendomi in dialetto: "ma davero ..." ...
Già Zia, solo che oggi è più cool Do You Really?, ma nella sostanza le nostre facce replicano la tua ...
 
 
 
 


sabato 10 giugno 2017

LA MIA GENERAZIONE

25 anni è il periodo convenzionale con il quale si racchiude quella che viene appellata come "generazione", ovvero un periodo di tempo nel quale è possibile etichettare le persone nate in quel periodo come, appunto "generazione qualcosa", per quanto questo possa avere un senso.
Al di là delle convenzioni umane, che servono più che altro a permettere classificazioni buone per chi studierà quel periodo storico, comunque mi sembra naturale che individui che nascono entro un determinato lasso di tempo condividano la propria vita in ragione di quello che è il contesto nel quale vivono, ovvero in ragione di gusti, identificazione sociale, prospettive future, idee politiche e quanto altro.
Da qualche tempo mi trovo a riflettere sulla mia di generazione, che viene generalmente identificata come "generazione x" e che dovrebbe comprendere quelli nati fra il 1965 ed il 1984, e dove la "x" dovrebbe identificare la mancanza di una identità sociale definita, ovvero una generazione a tutti gli effetti anaffettiva (ovviamente in riferimento al mondo occidentale).
Sono sempre diffidente delle categorizzazioni sociali ancorché storiche o comunque largamente accettate come tali, ma riguardo alla mia devo concordare, pur in una certa riluttanza, con la descrizione sommaria che ho riportato.
Cresciuti fra la caduta del muro di Berlino, la fine della Guerra Fredda e l'enfasi sviluppatesi sulla cresta dell'onda dell''Edonismo Reaganiano (piacere come massima espressione del bene morale in ragione dei dogmi del capitalismo selvaggio), ci siamo trovati a vivere privi di un alcun credo: religioso, politico, morale, dogmatico.
Il Vietnam ed il '68 non sono mai entrati nel nostro mondo, quello che volevamo vivere, né, tantomeno,  le battaglie sociali, il terrorismo (in Italia), la lotta di classe, la Chiesa come Dottrina, l'Ideologia come credo, un qualunque ideale come riferimento, e potrei continuare; la società attuale, liquida e vuota, ne è stata solo la logica conseguenza.
In sostanza la mia generazione ha vissuto in un vuoto pneumatico in cui ognuno era il proprio riferimento, nella grande maggioranza dei casi pur in una totale ed assoluta ignoranza dovuta alla deficienza, appunto, di un qualunque modello culturale quale ispirarsi ed orientarsi; solo ora io ne sto prendendo coscienza, nelle continue domande che mi pongo su come sia stato possibile il progressivo degrado nel quale si colloca la società attuale.
Credo che oggi, la classe dirigente che guida il mondo occidentale, frutto maturo della "generazione x" , debba a ciò la sua mediocrità di pensiero, incentrato sulle proprie convinzioni e non radicalizzato in un più ampio contesto ideologico generazionale frutto di un percorso teso ad affermare, appunto, un  nuovo modello da proporre come organizzazione sociale.
L'atomizzazione del pensiero, che fino a noi è sempre stato individuato come collettivo, è il solo risultato prodotto dalla "generazione x", tesa all'autoaffermazione a discapito di chiunque e indifferente a qualsiasi problema che ne rallentasse il raggiungimento.
Da qualunque punto di vista cerchi di giustificare la cosa non mi riesce; quello che mi viene da dire, ora, è che non siamo noi i figli delle stelle ... questo dovrebbe essere chiaro ...
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


domenica 4 giugno 2017

QUELLO CHE NON HO APPRESO

In effetti cosa è che alla veneranda età di cinquanta anni non ho imparato? Troppo, mi verrebbe da dire ... se "troppo" abbia mai un senso.
Provo anche in questo caso a generare un indice, non esaustivo ma spero indicativo di ciò che ad oggi ritengo di non aver completamente afferrato, ovvero perché:
  • fare la cosa conveniente ti fa sempre camminare in discesa;
  • l'erba del vicino è sempre più verde;
  • esistono tre religioni monoteiste;
  • il concetto di democrazia si sia così diffuso quando nessuno, in realtà, ne capisca appieno il significato;
  • sul pianeta terra camminano tutti a quattro zampe meno che gli umani;
  • le sirene non vogliono avere contatti con la nostra specie;
  • i Beatles hanno avuto tanto successo;
  • mio zio è single;
  • non possiamo vedere l'altra metà della Luna;
  • il pianeta "Terra" si chiama così;
  • qualcuno si è preso la briga di scrivere le gesta eroiche di un uomo chiamato Gesù;
  • gli ebrei ancora attendono il loro "Messia";
  • io non sono nato in Burkina Faso;
  • esistono gemelli monozigoti;
  • gli USA pretendono di guidare la specie umana;
  • ci hanno fatto credere di essere stati sulla Luna quando oggi non sono in grado di farlo;
  • il poker è così diffuso ed il tresette no;
  • Einstein si è messo in testa di farci conoscere il concetto di "relatività";
  • Dante ha chiamato il suo lavoro "Divina Commedia";
  • lo "spread" può far cadere un governo;
  • ad un certo punto della vita tutti vogliono fare "politica";
  • mi sono messo a studiare;
  • non parliamo tutti la stessa lingua e non siamo tutti dello stesso colore;
  • esistono popoli estremamente poveri e persone schifosamente ricche;
  • se parlo da solo vengo considerato "fuori di testa";
  • tutto questo dovrebbe essere vero.
Si, devo riconoscere che è già troppo  così quello che non ho appreso, e quindi mi fermo a questo punto. Chissà, magari un giorno di questi mi raggiungerà un illuminazione che mi chiarirà tutti i concetti a me oscuri ... o no?

sabato 3 giugno 2017

QUELLO CHE HO APPRESO

... nulla mi verrebbe da dire ... poi, ad una più attenta analisi, qualcosa, in effetti, l'ho imparata. Non molto, a dire la verità, ma poi potremmo a lungo discutere anche sul pieno significato di "molto", che credo vari soggettivamente in relazione alle aspettative che ognuno ha di se.
Allora, creando un certo ipotetico indice di importanza, quello che ora credo di sapere sono le cose racchiuse nell'elenco che mi appresto ad elencare, non esaustivo sicuramente ma che racchiude alcune delle mie certezze, ovvero che:
  • il più grande dittatore della storia dell'umanità è Dio (o chi per lui) ... "Non avrai altro Dio all'infuori di me" è di sicuro l'affermazione più insindacabile ed imperativa di tutti i tempi (o comunque di quelli che pensiamo di conoscere);
  • la qualità media dell'umanità è piuttosto scarsa, in ragione della ricerca ossessiva che ha di cercare e trovare leader che la guidino;
  • ogni cognizione scientifica è vera fino a che non arriva qualcuno a metterla in discussione;
  • non mi sembra sufficiente affermare che sono in quanto penso ... il mio gatto non mi sembra d'accordo;
  • le persone pensano a te molto meno di quello che in realtà credi;
  • quello che fai, se mai lo fai, non sarà mai completo;
  • comunque per quanto cerchi di sforzarti non avrai mai un consenso generale;
  • criticare è molto più semplice e comodo di pensare;
  • il futuro un minuto dopo è già passato;
  • quello che non accade in cinque anni può accadere nel momento stesso che lo affermi;
  • tesi e antitesi non necessariamente abbisognino di una sintesi;
  • il rock è la migliore musica che un umano possa ascoltare;
  • semi analfabeti possono arrivare a ruoli guida non per volere del fato ma per precisi disegni evolutivi di quella che appelliamo come società civile;
  • in effetti, io non sia sano di mente;
  • Gesù Cristo e Dynamo hanno camminato entrambi sull'acqua, ma mentre il primo è finito in un testo sacro ed è chiamato "Figlio di Dio" il secondo è finito su youtube ed chiamato "Illusionista";
  • l'inferno esista e sia situato accanto al giardino dell'eden;
  • Carlo Marx si faceva di acidi;
  • Leonardo da Vinci in realtà era la Gioconda;
  • i testi apocrifi siano stati immessi in rete illegalmente da sistemisti eretici;
  • mia zia fosse  un genio incompreso;
  • il Papa è comunque un uomo;
  • non uscirò vivo da qua;
  • arriva un momento in cui capisci che contraddire una donna sia lo sforzo più inutile che tu possa fare;
  • il tuo momento si procrastina all'infinito;
  • due rette parallele si incontrano in punto chiamato amore;
  • qualunque cosa dico potrebbe essere vera oppure no.
In effetti non mi sembra una lista significativa ... forse nulla lo è di più ...