mercoledì 20 aprile 2016

IL PIU' GRANDE CRIMINE


Quello che segue è l'incipit di un saggio che non ha trovato editori per la pubblicazione. Spiega come è stato concepito, strutturato e portato a compimento il più grande crimine dell'era moderna.
Se qualcuno fosse interessato a leggerlo posso inviarglielo via mail. Vale la pensa spendere parte del proprio tempo per dargli una letta ... (ps è stato convertito dal formato pdf e non sono riuscito a impaginarlo meglio di così...)


IL PIU’ GRANDE CRIMINE
Di Paolo Barnard
Ottobre
2011
AVVERTENZA

Questa è una inchiesta di rigore scientifico che si è avvalsa della consulenza di dodici economisti universitari internazionali.
I loro nomi, le note e la bibliografia che attestano della serietà di questo saggio sono elencati in calce.
Ma l’ho scritto in stile narrativo affinché chiunque possa leggerlo e divulgarlo.

Ecco Il Più Grande Crimine.
E’ semplice da capire. Ci fu un giorno di non molti anni fa in cui finalmente, e dopo secoli di sangue versato e di immane impegno intellettuale, gli Stati abbracciarono due cose: la democrazia e la propria moneta sovrana moderna. Un connubio unico nella Storia, veramente mai prima esistito. Significava questo: che per la prima volta da sempre noi, tutti noi, avremmo potuto acquisire il controllo della ricchezza comune e stare bene, in economie socialmente benefiche e prospere. Ma questo non piacque a qualcuno, e fu la fine di quel  sogno prima ancora che si avverasse.
Questo saggio vi parla del più grande crimine in Occidente dal secondo dopoguerra a oggi. Milioni di esseri umani e per generazioni furono fatti soffrire e ancora soffriranno per nulla. I dettagli e l’ampiezza della loro sofferenza sono impossibili da rendere in parole. Soffrirono e soffriranno per una decisione che fu presa a tavolino da pochi spregiudicati criminali, assistiti dai loro sicari intellettuali e politici. Essi sono all’opera ora, mentre leggete, e la spoliazione delle nostre vite va intensificandosi giorno dopo giorno, anno dopo anno.
La loro operazione su scala globale è definita, per gli scopi di questo saggio, come Il Piano Neoclassico, Neomercantile e Neoliberista. Sulla loro identità mi dilungherò fra poco, ma per ora posso dire che sto parlando dei leader dei maggiori istituti finanziari del mondo e delle corporations di stazza multinazionale, accompagnati da uno stuolo di fedeli pensatori economici e di tecnocrati. I politici, obbedienti, spesso li seguono a ruota. A volte li sentirete chiamare “gli investitori internazionali” che si riuniscono in alcuni club esclusivi come la Commissione Trilaterale, il Bilderberg, il World Economic Forum di Davos, l’Aspen Institute e altri. Sono coloro che il settimanale The Economist ha di recente chiamato “I Globocrati (1).
Ma prima di vederli nel dettaglio, assieme alle loro organizzazioni, ai loro sponsor e ai particolari del loro piano decennale, vorrei offrire al lettore un’idea più precisa del danno che essi hanno inflitto (e che stanno infliggendo) a milioni di esseri umani qui, nel mondo occidentale. Lasciatemi dire semplicemente che almeno negli ultimi 40 anni il loro piano è stato la causa dei seguenti fenomeni (per nominarne solo alcuni):
  • -   una gran parte della disoccupazione e sottoccupazione che abbiamo conosciuto – mantenute in vita senza che vi fosse un reale motivo, con le devastazioni sociali che ci hanno portato;
  • -     la perenne mancanza di fondi per lo Stato Sociale, cioè dall’assistenza sanitaria alle pensioni minime e molto altro – con l’enorme espansione delle sacche di povertà urbana e le migliaia di morti anzitempo che abbiamo sofferto;
  • -   la discriminazione nell’accesso all’istruzione migliore, dove solo i privilegiati hanno goduto di reali opportunità – con milioni di nostri giovani consegnati a un futuro minore e a una vita di frustrazioni;
  • -   l’erosione dei diritti dei lavoratori e della forza contrattuale sindacale fino a livelli che sono pochi anni fa sarebbero apparsi inimmaginabili – che ci ha portato all’attuale gara al ribasso degli stipendi a fronte di uno sfruttamento sempre maggiore sul posto di lavoro, il tutto peggiorato dalla delocalizzazione dell’occupazione verso Paesi esteri;
  • -   i drammi delle generazioni anziane, che sono state dipinte come i capri espiatori per l’Isteria da Deficit che ha travolto le nostre nazioni – facendo sì che milioni di nostri pensionati si sentano oggi responsabili per la carenza di mezzi finanziari disponibili per i giovani;
  • -   l’impotenza in cui sono stati trascinati gli Stati, ai quali è stata sottratta la sovranità monetaria e legislativa, cui si aggiunge la messa al margine della cittadinanza. Il tutto mirato ad impedire alla maggioranza dei cittadini di beneficiare dei legittimi poteri degli Stati di creare per loro ricchezza – le tragiche conseguenze di ciò e l’incredibile successo di questa parte del piano Neoclassico, Neomercantile e Neoliberista vi saranno più chiari in seguito;
  • -   le privatizzazioni selvagge, divenute una religione economica inattaccabile, che ha consegnato agli investitori internazionali enormi fette di beni pubblici a prezzi stracciati – e che ha consegnato anche interi popoli nelle mani di fornitori di servizi essenziali a caccia di profitti, con conseguenze spesso disastrose per il tessuto sociale;
  • -   l’enorme espansione di un settore finanziario pericolosamente sotto regolamentato  che oggi ha il potere di creare devastazioni in qualsiasi Stato, frodando milioni di persone e speculando su crisi economiche create a tavolino;
  • -   l’attuale crisi finanziaria ed economica mondiale, che sta infliggendo immensi danni  alle piccole e medie imprese, e di conseguenza a intere economie nazionali con masse di lavoratori a rischio, quando non già rovinati del tutto.

  Quanto sopra descritto si è materializzato in un progetto di proporzioni storiche come pochi prima, architettato con un dispiegamento di mezzi impressionante, quasi impossibile da concepire per una mente comune, e con una finalità che toglie il respiro solo a considerarla:
 la distruzione degli Stati a spesa sovrana, delle leggi, delle classi lavoratrici, e di ogni virgulto   rimasto di democrazia partecipativa in tutto l’Occidente, per profitto.
Fu letteralmente deciso a tavolino, e ci sono riusciti. I sindacati non hanno mai saputo né capito nulla, poveracci loro, ancor più miseri i lavoratori.
A un livello personale, stiamo parlando di milioni di vite, sogni e speranze castrati o del tutto distrutti per sempre, qui, nel mondo occidentale. Ma vorremmo mettere subito in chiaro coi lettori che questa non è una teoria del complotto. Al contrario, i tratti più generici di questo crimine sono stati oggetto per decenni di libri, dibattiti e saggi, da parte di intellettuali, attivisti e movimenti assortiti. Ciò che invece non è mai stato reso noto, è questo:

 A)    CHE L’ATTUALE, APPARENTEMENTE INCONTRASTABILE POTERE DEI “GLOBOCRATI”, E L’IMMENSA SOFFERENZA CHE HA CAUSATO, SONO IL FRUTTO DI UNA STRATEGIA LUNGA 75 ANNI, COORDINATA, STRUTTURALE, E SOSTENUTA DA UN’IDEOLOGIA ECONOMICA PRECISA. E CHE NON SONO, COME SPESSO DICHIARATO, UNA ABERRAZIONE DEL CAPITALISMO.

  • B)    CHE ESISTE UNA DOTTRINA E FILOSOFIA ECONOMICA CHE AVREBBERO POTUTO EVITARE, E ANCORA OGGI POTREBBERO EVITARE, TUTTA QUELLA SOFFERENZA, CHE VIENE INVECE RAPPRESENTATA DALLA PROPAGANDA COME IL RISULTATO DI UNA SFORTUNATA NECESSITA’ DERIVANTE DALLE CRISI GLOBALI. NON LO E’ MAI STATA, ALMENO NEGLI SCORSI 40 ANNI. LA VERSIONE ODIERNA DI QUELLA DOTTRINA E FILOSOFIA ECONOMICA SI CHIAMA MODERN MONEY THEORY
  • C)    CHE FU PRECISAMENTE PER DISATTIVARE QUELLA DOTTRINA E FILOSOFIA ECONOMICA CHE LE ELITE NEOCLASSICHE, NEOMERCANTILI E NEOLIBERISTE HANNO LOTTATO PER DECENNI, INFILTRANDO LA POLITICA, LE UNIVERSITA’ E I MEDIA.
  • D)    CHE QUELLO CHE E’ STATO AGGREDITO, E FORSE COLPITO A MORTE, E’ L’ESSENZA STESSA DELLA DEMOCRAZIA, DEFINITA COME L’ESISTENZA DI STATI SOVRANI CHE USANO IL LORO POTERE DI CREARE RICCHEZZA PER IL BENEFICIO DEI CITTADINI
  • E)    CHE LE MENTI DI QUESTO PIANO CRIMINOSO STANNO PROPRIO ORA SPINGENDO LE NOSTRE SOCIETA’ ED ECONOMIE SULL’ORLO DEL BARATRO PER SOLI MOTIVI DI PROFITTO, CON CONSEGUENZE DRAMMATICHE. DEVONO ESSERE FERMATI CON  UNO SFORZO PER AVVERTIRE IL PUBBLICO, CHE DOVRA’ CHIEDERNE CONTO AI POLITICI.

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