lunedì 8 aprile 2019

LA LINEA


Let it roll, baby, roll
Let it roll, baby, roll
Let it roll, baby, roll
         Let it roll, all night long
...

Un ottimo chitarrista suona un'ottima Roadhouse Blues dei Doors accompagnato da un buon vocalist nel piccolo locale pieno di gente in questa domenica sera di inizio primavera; c'è una ragione perchè io mi trovi qui ora, e la cosa mi eccita ed impaurisce nello stesso tempo ma non potevo non esserci.
Quando ho ricevuto il suo messaggio che c'era ottima musica da ascoltare nel posto in cui lavora,  per una qualche misteriosa logica esoterica mi sono ritrovato sospeso fuori dal mio appartamento nel nero pece di una notte senza stelle e sempre per la medesima logica mi sono trovato a riflettere che, a volte, tra avere tutto ciò che un uomo possa desiderare e avere la possibilità di vedere ogni giorno il sorriso più bello che essere umano abbia mai visto sul pianeta, beh non ci sia alcuna possibilità di scelta ... ed ecco per cui ora io mi trovi in questo posto seduto davanti a lei: per il suo inarrivabile sorriso.

Bevi qualcosa? 
si
Bevi qualcosa?
si 
si, ma che cosa? 
cosa vuoi che io possa bere?
il solito ...
gia ...

 Avrei potuto continuare a rispondere si alla sua richiesta per un tempo infinito solo perché smarrito nei suo occhi e vinto dal suo modo ridere nel pormi una domanda di cui conosceva in anticpo la risposta;  ecco questo è lei: un nonsenso temporale che mi trascina dentro gli sterminati confini di un nonsenso estetico.
Mentre la musica continua sulle note di Fly Away di  Lanny Kravitz  ed a me viene voglia di ballare, la luce che prorompe dai nostri occhi s'interseca ripetutamente frantumandosi ogni volta in cristalli colorati che si disperdono sul pavimento per poi materializzarsi magicamente di nuovo all'interno delle nostre anime, travolte, infine, dal drum circle che ora stanno suonando un decina di persone comparse all'improvviso nel locale o forse qui da quando sono entrato, ma capirete che ora questo particolare per me non è di alcun interesse.
Poi d'improvviso ci coglie un lungo silenzio; due calici allineati appaiono sul bancone del bar con lei pronta a riempirli con il vino che qualcuno ha richiesto, ed inizia a versarlo, lentamente, chinandosi, infine, per vedere ciò che io non riesco a capire: la linea ... mi dice, chiarendomi che sta cercando di versare in entrambi la medesima quantità di alcol.
La linea ... come perfezione ... come passione ...  ortodossia ... come un tutt'uno con lei stessa; ed è lì, in quel momento, che tutto mi è chiaro. Mi alzo, faccio leva con le braccia sul bancone e la bacio su entrambe le guancie salutandola mentre le lascio i soldi per pagare il mio drink.
Ora sono fuori e ogni emozione vissuta in quell'ora nel locale accanto a lei sembra liquefarsi nella quiete della notte; accendo una sigaretta e socchiudo gli occhi mentre li alzo verso il cielo liberandomi da ogni pensiero potenzialmente negativo.
D'improvviso il gingle che annuncia i messaggi wapp sul mio cellulare suona :"Non mi hai dato il tempo di chiederti ... dove mi porti martedi?  è il messaggio che leggo, ed è il suo; martedì è il giorno di chiusura del locale.
E' vero, a volte non c'è alcuna possibilità di scelta perchè quella che percorriamo non è niente altro che una linea retta verso un punto chiamato infinito ...





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