mercoledì 3 ottobre 2018

GIUSEPPE FLAVIO - TACITO - PLINIO IL VECCHIO

GERUSALEMME 70-100 A.C. circa

"Non molti giorni dopo la festa, il ventuno del mese di Artemisio, apparve una visione miracolosa cui si stenterebbe a prestar fede; e in realtà io credo che ciò che sto per raccontare potrebbe apparire una favola, se non avesse da una parte il sostegno dei testimoni oculari, dall'altra la conferma delle sventure che seguirono. Prima che il sole tramontasse, si videro in cielo su tutta la regione dei carri da guerra e schiere di armati che sbucavano dalle nuvole e circondavano la città. Inoltre, alla festa che si chiama la Pentecoste, i sacerdoti che erano entrati di notte nel tempio interno (di Gerusalemme) per celebrarvi i soliti riti riferirono di aver prima sentito una scossa e un colpo, e poi un insieme di voci che dicevano: da questo luogo noi ce ne andiamo"

(Giuseppe Flavio - Guerra giudaica)

"Avvennero prodigi che quella gente schiava della superstizione, ma ostile ai riti non ritiene lecito espiare né con sacrifici né con le suppliche. Si videro nel cielo scontrarsi eserciti, rosseggiare spade e il tempio risplendere di subitanei bagliori. Le porte del santuario si spalancarono d'un tratto e una voce sovrumana esclamò che gli dei fuggivano: e nello stesso tempo un gran frastuono come di gente che fugge. Questo suscitò paura in pochi: nei più era la convinzione che negli antichi scritti dei sacerdoti si predicesse che in quel tempo l'Oriente avrebbe prevalso e uomini partiti dalla Giudea avrebbero conquistato il dominio del mondo. Per enigmi queste profezie annunciarono Vespasiano e Tito, ma il volgo, come è proprio dell'umano desiderio, interpretando a proprio vantaggio così grandi destini, neppure spinto dalle sciagure mutava parere per credere al vero".

(Tacito - Historiae)

GUERRE CIMBRICHE  (Umbria) 113-101 A.C. circa 

"Clangore d'armi e squilli di tromba furono uditi nel cielo, si riferisce, al tempo delle guerre cimbriche, e spesso anche in precedenza ed in seguito. Ma nel terzo consolato di Mario, quelli di Amelia e Todi scorsero armi nel cielo scontrarsi fra loro, venendo da oriente e occidente. Che persino il cielo si infiammi, non ha nulla di stupefacente, e in effetti lo si è visto spesso, quando le nubi sono invase da un incendio particolarmente grande".

(Plinio il Vecchio - Naturalis Historia)

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