domenica 5 febbraio 2012

5 DOMANDE A: MELANIA BUHALAKIS






Melania Buhalakis nasce a roma il 9 febbraio del 1987, sotto il segno dell'acquario; durante gli studi della maturità inizia a cucire abiti da autodidatta.
Sulla crescente passione  della creazione fine a se stessa (allargando i suoi orizzonti anche agli accessori) si iscrive allo IED ( istituto europeo di design ) nel corso triennale di moda: 
“Ho  sentito il bisogno di creare qualcosa di mio, di esprimere il mio mondo anche attraverso gli accessori,  perché esprimono appieno il carattere di una persona".
Parallelamente sviluppa un forte interesse per la fotografia e al termine del corso di studi sulla moda frequenta la Scuola Romana di Fotografia, immergendosi nella sperimentazione e affinando il suo, già sviluppato seppur embrionale, senso estetico, lavorando sopratutto su se stessa attraverso la tecnica dell'autoscatto.


Accessori di moda espressione della personalità. Oggetti unici rappresentativi dell’Io, di quello che è o si vorrebbe essere. Distintivi tribali di epoca contemporanea… sono forse troppo azzardati come termini di paragone?

In parte si. Gli accessori che creo, sono collegati ad un mio mondo sotterraneo in  cui convergono il mio amore per la natura, in tutte le sue forme, e le epoche passate, come i primi del 900. Gli anni 20-30 sono permeati, secondo me, di un fascino seducente e noir. Un’altra figura che mi ha ispirato è stata Frida Kahlo, pittrice messicana. Leggendo la sua biografia, mi piacque molto il suo attaccamento verso la sua terra natia e a dimostrazione di questo, indossava tipiche collane o bracciali messicani, i capelli intrecciati con fili di lana variopinti  e costumi tradizionali. in tutto questo, si esprimeva la sua personalità.



La fotografia imperniata sull’autoscatto. Egocentricità o necessità di trovare una forma espressiva che completi le tue creazioni?

La necessità dell’autoscatto è nata prima delle mie creazioni. C’è in parte dell’egocentricità, penso che in ognuno di noi ci sia, ma per me è stato ed è tuttora un modo di sperimentare me stessa e in questo mi sento molto affine a Francesca Woodman, una fotografa americana che ho amato dal primo momento in cui ho sfogliato un suo libro. Tutto il suo lavoro ruotava sull’autoscatto e prediligeva i paesaggi interiori che si creavano dentro se stessa.


IED e Scuola Romana di Fotografia, hanno influito sulla tua comunicazione artistica? Se      si, in maniera determinante?

Hanno influito, ma non in maniera totalizzante. Certamente, mi hanno dato gli strumenti necessari per sviluppare di più il mio senso estetico e sia per quanto riguarda la moda e la fotografia, mi hanno mostrato il lavoro complesso che c’è dietro un semplice scatto o un abito.




Il fine (creare) necessita di un mezzo che modelli il tuo pensiero. Quelli che hai scelto tu si sono fatti trovare loro o sei tu che li hai cercati sperimentandone anche altri?

Entrambi, dipende dal momento. Spesso è accaduto di aver cominciato un progetto, che poi si è evoluto in tutt’altro modo, altre volte si sono fatti trovare loro attraverso una fotografia scovata in una rivista, in un film, in tutto ciò che mi circonda!




Per chiudere, vivi la creazione in modo ansioso, ossessivo? O nell’elegia del momento avverti più un contatto spirituale che ti conduce serena verso l’obiettivo?

Una delle fasi della creazione che preferisco: è l’ispirazione. Sento una grande energia dentro di me, tutto può aiutarmi affinché ciò che ho nella mia mente prenda forma, e si avvicini di più all’idea che ho costruito nel mio Iperuranio. Confesso che nel pieno della produzione, non vedo l’ora di avere tra le mani l’oggetto finito.

Melania Buhalakis muove i suoi primi passi nell’etereo mondo dell’arte, con espressività, sentimento, personalità, eccentricità e tanto, tanto altro ancora. Mi sono imbattuto nei suoi lavori per caso e ne sono stato subito toccato, avvertendo in lei una certa sensibilità creativa che, a mio modo di vedere le cose, mostra notevoli potenzialità espressive.  Seppur in uno stato embrionale la sua idea sta prendendo corpo e sostanza, cercando luce che la riscaldi e le dia linfa vitale, assemblando materia e creando immagini da uno scatto…

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