lunedì 4 luglio 2011

ROMA - PALAZZO VENEZIA - BIENNALE REGIONALE

da quest'anno LA BIENNALE DI VENEZIA  ha anche  sezioni regionali, ideate e volute da Vittorio Sgarbi. Gli artisti del Lazio selezionati, 104, vedono le loro opere ospitate a Palazzo Venezia, che sono la kermesse più corposa. L'arte contemporanea trova quindi spazi ulteriori oltre a quelli concessi dalla Biennale. In pratica chi non è stato selezionato per Venezia ha trovato una collocazione in ambito regionale. Anche se da tutti non è stata digerita, questa novità, che trovo interessante e propositiva, offre uno spazio culturale interessante ad opere che, altrimenti, non avrebbero trovato un loro respiro fuori dai canonici giri delle gallerie espositive.
Anche se molte delle opere non sono inedite, ovvero create per l'occasione (visti anche i tempi ristretti cui sono stati costretti gli artisti interpellati), la mostra di Roma presenta alcune opere veramente notevoli. La prima cosa che colpisce è l'alto numero di quadri esposti (64 su, appunto, 104 opere); considerando che il sistema arte sembra ultimemente snobbare la pittura, questa è una gradita novità (almeno per me...).
Fra le opere pittoriche esposte ho trovato veramente interessanti: Stefania Fabrizio, ORA X, Georges de Canino, GOLE OR, Enrico Manera, ASSENTE, Claudio Valenti, SOGNO, Giovanni Gasparri, DEUS ABSCONDITUS .
Poi il MIMO di Mario De Luca   (foto sotto)



e la ECCE MATER DULCISSIMA, di Ernesta Lamagna,


Seppur da sempre critico verso l'arte contemporanea, devo riconoscere che questa volta sono uscito dalla Biennale regionale di Roma veramente soddisfatto. Nonostante l'assoluto deserto nel quale mi sono trovato sabato pomeriggio (nelle più di due ore trascorse nelle splendide sale di Palazzo Venezia, praticamente ero in visita privata...), la mia sete di novità è stata ampiamente soddisfatta dalla cascata d'acqua fresca nella quale mi sono imbattuto.  C'è bisogno di nuove idee, sperimentazioni, di nuovi materiali da plasmare, di idee e di coraggio. Fateci un salto, e godetevi i nostri nuovi artisti...non vogliamo vedere sempre le stesse cose...oppure no?

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