sabato 21 marzo 2009

IL BAGAGLIO

DIECI

gianni agnelli incontrando la moglie di steno (nonchè madre dei fratelli vanzina) carica di bagagli in attesa dell’imbarco per new york, facendo prorompere dai suoi occhi geniali un lampo d’ironia esilarante e cattiva, gli sussurra, arrotando la sua erre più esplicitamente del solito: “lo sa quale è il vantaggio di essere un uomo molto ricco? è che si può viaggiare senza bagaglio”.
ecco.
quello che manca oggi è la qualità intrinseca di rappresentare con le dovute parole la diversità che accompagna la specie terrestre. chiara e secca. impossibile da replicare. che lascia basiti e ammaliati nel medesimo, folle istante. che rapisce e disinibisce in una frazione di quello che noi chiamiamo tempo, la nostra quarta dimensione. essere diversi e rappresentarlo, dissacrando le assurde convenzioni che cercano di indorarci la più ancora assurda ipotesi che siamo tutti uguali. col cazzo che siamo tutti uguali. col cazzo. io non sono uguale a te. e agnelli non era uguale a nessun altro. tanto meno pertini. o mia nonna. o buster keaton. o leonardo da vinci. prova a dirglielo in una seduta spiritica. e poi vedi se non si incazza di brutto.
noi saremmo uguali? su quale base scientifica?
su quale inverecondo teorema?
su quale inaffondabile anelito di fratellanza? su quale misura?
noi non siamo uguali. e non vogliamo esserlo.
e incontrando gianni agnelli nell’aldilà vorrei dirgli: “lo sa quale è il vantaggio di essere un uomo molto povero?
e che non si ha bisogno del bagaglio....
pensieri, (aforismi) & dialoghi tossici

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